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Gonzalo Higuain si racconta in un'intervista fiume: dalla Serie A alla Champions League, dalla difesa bianconera ai connazionali Dybala e Messi. Ecco le parole del Pipita a Tuttosport: "I primi mesi da juventino sono stati davvero una bella esperienza, a volte difficile. Quando ho scelto ero consapevole della mentalità che avrei trovato. La pressione, alla Juve e al Real Madrid, è molto simile, praticamente uguale. Nel Real e nella Juve si lotta per arrivare in fondo a ogni competizione. Qui vincere è l'unica cosa che conta e ti preparano per quello, ti trasformano in una macchina da guerra".

FILOSOFIA JUVE - "Mi ha colpito il modo di allenarsi e la fame che continuano ad avere giocatori che hanno vinto 5 scudetti di fila. Quando vedi gente così, ti viene ancora più voglia di lottare per gli obiettivi. Allenarsi con Buffon, Bonucci, Chiellini, Barzagli e gli altri difensori quotidianamente è una bella prova. Il più cattivo? Chiellini è quello più aggressivo".

CHAMPIONS - "Il Porto è una squadra che conosco, l'ho già affrontata in Europa League con il Napoli e diverse volte in amichevole. Sono tosti, non sarà per niente facile. Dipenderà dall'approccio che avremo".

TRASFERIMENTO TOP - "Il giorno del mio trasferimento in bianconero? Quando mio fratello mi ha detto che mi voleva la Juve sono rimasto tranquillo, sereno. I dirigenti bianconeri sono stati molto decisi fin dal primo giorno che abbiamo parlato. E' stata una decisione difficile, vi assicuro che non l'ho presa in due giorni. Che la Juve possa comprare i più forti, non c'è dubbio. E' una squadra top, con una società forte. Anche Messi? Certo, a Leo consiglierei di venire qui".

DYBALA - "La Serie A è un campionato duro, mi ha migliorato. Se Dybala mi ha chiesto consigli sul futuro? Non sono un amico pressante e invadente, Paulo non mi ha chiesto niente. Lo vedo sereno, non è disturbato dalla situazione. E' giovanissimo, ha 23 anni, dipende da lui e dalla società. Comunque può fare carriera qui, è da Juve. Deve stare tranquillo, il suo unico pensiero deve essere quello di lavorare per diventare un campione e restare a lungo ad alti livelli. Ha tutte le qualità per farlo. Secondo me è un giocatore che deve stare in contatto con il pallone per tutta la partita, se non succede si innervosisce, non è a suo agio. E' già fenomenale, diventerà ancora più forte".

CARRIERA - "Juve ultima squadra per me in Europa? Non lo so, sono arrivato da appena sei mesi e ho un contratto di 5 anni, quando finirà avrò 32 anni e non sarà la fine della mia carriera. Vediamo. Per migliorare studio i video di Ronaldo, il brasiliano. Ho iniziato da ragazzino e lo faccio anche ora qualche volta. Nel mio ruolo è stato il più forte della storia".

DISTRAZIONI -  "I cali di tensione della squadra? E' difficile stare concentrati 90 minuti, ma quello che dice Allegri è vero, non bisogna rischiare di rovinare le partite quando si hanno in mano. Pallone d'oro? Non ci penso, dipende dalla stagione che si fa. Se arriva, perfetto, ma io preferisco vincere con la Juve".

EVRA E NAPOLI - "Se Evra andrà via? A Patrice voglio molto bene e rispetterò ogni sua decisione. Il ritorno al San Paolo da avversario? Sarà emozionante, a Napoli ho vissuto tre anni meravigliosi e sarò sempre grato alla gente. Sono ancora in contatto con molti dei miei ex compagni e anche con Sarri. Non con De Laurentiis però".

DIETROLOGIA - "Juve aiutata dagli arbitri? Lo dicevano anche al Real. Ma quando arrivi qui ti rendi conto del perché vincano da anni. Quando sei fuori non lo vedi, ti immagini altre cose. Poi entri a Vinovo e ti accoorgi di una fame unica. Con la maglia bianconera gli arbitri mi trattano allo stesso modo".

DENARO - "Il rapporto con i soldi? Ogni mese controllo il mio conto per vedere se mi è arrivato lo stipendio, come qualsiasi lavoratore o imprenditore. Mica siamo robot, noi giocatori. Siamo persone, umani, solo che giochiamo a calcio. C'è gente meno famosa che ha più soldi di noi".

PIPA TIFOSO - "Io tifoso di qualche squadra? No, mi piace il calcio. Simpatizzo solo per il River Plate perché sono cresciuto lì. A Torino mi trovo bene, sono felice. La gente ti sta addosso, ma in modo educato e carino".