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La scenata di Gonzalo Higuain contro Maurizio Sarri, al momento del cambio con la Fiorentina, è passata quasi inosservata, visto quel che è seguito alla partita. Le polemiche, quindi, non sono state solo quelle di Rocco Commisso contro l'arbitro Pasqua: Sarri ha dovuto gestire, per l'ennesima volta, le bizze di una delle sue punte. Il primo è stato Cristiano Ronaldo, ma sul campione portoghese si sa, ci sono regole scritte e non scritte che valgono solo per lui. E poi, Ronaldo mica rischia di finire in panchina una domenica sì ed una no: è fuori da ogni tipo di ballottaggio, anche se ha dato il "cattivo" esempio ai suoi due compagni di reparto. 

Già, perché dopo la scena di CR7 contro il Milan, ecco che è toccato a Paulo Dybala mal sopportare la sostituzione. "Roba" fresca, perché in tanti si ricorderanno degli sguardi biechi al momento del cambio contro la Roma, ultima giornata del girone d'andata, appena tre settimane fa. E come se non bastasse, ecco che domenica ruba la scena Higuain: il tecnico toscano sembra aver un problema con gli attaccanti e le sostituzioni, ma un problema che - a questo punto della stagione - lo riguarda, ma non per colpa sua. Infatti, Sarri è sempre stato chiaro sulle rotazioni e sulle possibilità di giocare quando c'è tutto questo affollamento. 

 "L'ultima cosa che vorrei fare è convincerli a stare fuori. I ragazzi conoscevano bene la situazione fin dall'inizio. Tutti e due hanno avuto una forte decisione nel restare e tirarsi fuori dal mercato. Quando l'hanno fatto sapevano che difficilmente avrebbero giocato in contemporanea. Se riuscirò afarlo sarò il primo a essere contento" ammonì la prima volta Sarri, dopo la partita di Champions contro la Lokomotiv. E ancora: "​Noi abbiamo attaccanti forti e gli attaccanti forti devono essere una risorsa, non un problema o una polemica. Io li vivo come una grande risorsa. Poi come succede sempre nei posti di lavoro possa esserci una litigata" ha aggiunto non meno di due settimane fa. I "capricci" dei giocatori, quindi, non sono più tanto giustificabili, perché, come risponderebbe Sarri, in dodici non si può giocare, per quanto ne possa pensare anche Commisso.

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