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Che il rapporto tra Gonzalo Higuain e i tifosi dell’Argentina stia attraversando un periodo turbolento, non è più un segreto. Il Pipita, in un triennio da incubo con la maglia dell’Albiceleste, si è guadagnato uno status difficile da cancellare: quello di “uomo degli errori in finale”.

ERRORI E INSULTI - Sono tre, gli indizi che - almeno agli occhi dei sostenitori della Selección - fanno una prova. Il primo contro la Germania nella finale del Mondiale 2014 al Maracanã di Rio de Janeiro, con la clamorosa occasione fallita davanti a Neuer. Il secondo contro il Cile, con il pesantissimo errore nella lotteria dei rigori in finale di Copa América. Il terzo sempre contro la Roja, con un altro gol sciupato a tu per tu con Bravo, un tentativo di cucchiaio che poteva regalare all’Argentina la Copa del Centenario. E’ per certi versi comprensibile, dunque, che il tiro sbilenco con cui Higuain ha graziato De Gea nell’amichevole contro la Spagna, abbia rievocato brutti ricordi nella mente di molti tifosi. Meno giustificabile è invece il fiume di critiche e insulti (talvolta al limite della minaccia, vedi gallery) piovuto sul “nueve” nelle ore successive alla sconfitta del Wanda Metropolitano, in quel vortice dissennato che è il mondo dei social. Bordate folli che, a ben vedere, non tengono neppure conto dell’importanza di un giocatore che - al netto degli svarioni - ha dato moltissimo alla Nazionale argentina, al punto dal rappresentarne il sesto miglior marcatore di sempre (31 gol, a -3 da Maradona).

MEGLIO ALLA JUVE - E’ stato fra le mura amiche di Vinovo che, per l’ennesima volta, Higuain ha ritrovato il sorriso. Rientrato a Torino insieme agli altri bianconeri reduci dagli impegni con le Nazionali, il Pipita si è subito lanciato nella preparazione alla sfida contro il Milan. Proprio contro i rossoneri, nel match di andata giocato a San Siro lo scorso 28 ottobre, Gonzalo mise a segno la prima doppietta stagionale mettendosi definitivamente alle spalle un periodo complicato. Ma che le prestazioni del numero 9 siano migliori con il proprio club che con l’Argentina è ormai un dato di fatto (sono 22, per ora, i gol stagionali con la Juve). Diverso - e privo di motivazioni valide - è negare d’un tratto il valore di un giocatore di livello internazionale. Per il resto, in attesa di blindare con le performance in bianconero il pass per la Russia, la ricetta rimane la stessa indicata dieci giorni fa dallo stesso Higuain all’arrivo nel ritiro dell’Albiceleste: “A quelli che mi criticano mando un gran saluto, spero che siano felici e sappiano che ci sono cose più importanti”.

@mcarapex