LUKAKU - «No, perché ho visto come stava al Chelsea, ho ascoltato la sua famosa intervista, si sentiva malinconia e nostalgia. Devi sempre sapere in che spogliatoio vai e Rom sapeva che il nostro è sano, allegro, positivo. Nella vita spesso all’inizio si sceglie per motivazioni economiche, ma poi subentra sempre il benessere: se stai bene da una parte, è normale tu voglia tornarci».
PAURA - «Per noi è normale, capisco che ad altri possa mettere soggezione. Allenarsi con lui aiuta da questo punto di vista, ma ho più paura dei piccoletti. I grossi li vedi...».
GIOCO CON I PIEDI - «Non è una moda, ma una necessità. Se ti vengono a pressare, così guadagni un uomo nel campo: non dipende solo dal portiere, ma dal contorno che va allenato. Noi abbiamo iniziato con Spalletti e ora ci conosciamo a memoria. Ma dirò di più: il futuro va in quella direzione, chi vuole fare la partita avrà un portiere che imposta e il centrale a centrocampo. Ogni tanto lo abbiamo visto nel Sassuolo di De Zerbi con Consigli, e in maniera più spinta nel Marsiglia di Sampaoli con Pau Lopez».
SKRINIAR - «Molto importante, per me è fondamentale che lui rimanga con noi. Non possiamo perdere altri pezzi. Io lo vedo ogni giorno tranquillo e sereno ad Appiano».