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Mino Raiola è stato intervistato da Sport1, realtà editoriale tedesca. Il procuratore ha parlato del suo passato, ma anche del suo futuro e di quello del suo assistito di punta, Erling Haaland.

"Non ho mai fatto una pizza, lavoravo nel ristorante dei miei genitori che per me è stato una scuola di vita, la storia del pizzaiolo deriva da una lite con Mihajlovic, io difendevo Ibra, lui mi chiamò così", ha detto Raiola

"Ogni trasferimento - ha aggiunto - mi rende orgoglioso. Affronto ogni trattativa come se fosse una finale di Champions League perché sono consapevole della mia responsabilità nei confronti dei miei giocatori. Un trasferimento può capovolgere la vita di un assistito".

Per quel che riguarda Haaland, Raiola ha dichiarato: "Abbiamo le idee chiare sul percorso che dovrebbe fare Erling e, naturalmente, guardiamo a ciò che il mercato ha da offrire. Sarei un cattivo consigliere se non lo facessi. Possiamo influenzare il mercato con un giocatore come Erling, ma non ci facciamo influenzare dal mercato. Forse i direttori sportivi mi odiano, ma io non odio nessuno. Faccio solo il mio lavoro. Loro fanno il massimo per i rispettivi club e io per i miei giocatori. Con il ds del Borussia, Zorc, abbiamo litigato, i nostri rapporti erano pessimi e deve avermi veramente odiato, ma quell'odio ora è diventato amicizia e ha il mio massimo rispetto. Difende il suo club fino alla morte, le trattative con lui sono infinite, ma è merito di Zorc se Halland oggi è del Borussia".