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Danilo si è preso un posto da titolare alla Juve. In attesa del recupero di De Ligt, il brasiliano è diventato il nuovo punto di riferimento, affidabile, nella costruzione della Juve di Pirlo. Un profilo esperto, con qualche qualità, nonostante le disattenzioni. Real Madrid, Manchester City e Juventus tra presente e passato, Zidane, Guardiola e Sarri come ultimi allenatori. Sembrava destinato ad essere un esubero, con il problema dell'alto costo del cartellino, e invece c'è stata una ricollocazione interna. E ora sembra più il giocatore che porta con sé quel palmares così ricco. Ma cosa ha cambiato tutto? Cosa lo ha portato ad essere il terzo centrale di Pirlo, con compiti di impostazione? 

C'è un retroscena. Come scrive la Gazzetta: "Siamo nei primi giorni di gestione del nuovo staff tecnico ed è Igor Tudor, vice di Andrea, a prendere da parte Danilo. Gli spiega che in questa stagione l’impostazione difensiva sarà simile a quella del City di Guardiola, e che l’allenatore vede in lui un interprete credibile per il ruolo di centrale destro, anche perché conosce già esigenze e movimenti. Il “mineiro” approva subito: sa come scalare, ama impostare, vede la possibilità di far fruttare le sue qualità nelle due metà campo (vedi cross-assist per Ronaldo)". E in preparazione scatta poi il feeling con Pirlo, così simile a Zidane, per profilo, tranquillità e capacità di dare entusiasmo. Così si è ritrovato titolare, ma anche ad essere il primo della Juventus per palloni giocati (236, solo Locatelli meglio in A), in testa fra i bianconeri per passaggi riusciti (166) e primo anche nei recuperi (18), primo assoluto in A, alla pari con Miguel Veloso. Siamo solo all'inizio, ma così ha già svoltato.