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Intervenuto a un webinar organizzato dall'Università Bocconi di Milano, il presidente della FIGC Gabriele Gravina è tornato a parlare della Superlega, il progetto tuttora sostenuto e rilanciato da Juventus, Real Madrid e Barcellona.

SUPERLEGA – "Sono molto fiducioso in merito alla decisione della Corte UE sulla Superlega, ma su questo tema la posizione della FIGC è stata chiara sin dall’inizio: noi riteniamo che la Superlega, o ciò che oggi è diventata, è sicuramente una risposta sbagliata a un problema che esiste ed è concreto, che riguarda la sostenibilità del business calcistico ad alti livelli".

I MOTIVI – "È sbagliata perché affronta il tema della competitività solo dal punto di vista dei ricavi. In sostanza è una logica perversa, facciamo la torta più grande e poi la dividiamo. Non è questo il mondo di affrontare il tema della sostenibilità a livello internazionale. È vero che bisogna puntare ad aumentare i ricavi ma non dobbiamo mai perdere di vista la politica del contenimento dei costi. Lo ribadisco, diciamo no alla Superlega anche perché mortificherebbe i nostri campionati nazionali, ma sì a una modalità di miglioramento di una competizione internazionale mettendo però sotto i controllo i costi senza pensare soltanto ad incrementare i ricavi".

SERIE A – "Negli ultimi 20 anni il nostro campionato ha perso gran parte del suo appeal. Dobbiamo avere tutti una visione più ampia e internazionale. Pensare e mettere in pratica un serio piano industriale con al centro la valorizzazione del brand e anticipare i bisogni dei tifosi del calcio nel futuro. La situazione del valore dei nostri diritti TV ci preoccupa molto, visto che la Serie A è la locomotiva del nostro movimento anche perché genera attraverso la mutualità. Se dovessero scendere in maniera importante si registrerebbe un danno irreparabile per tutto il settore calcistico italiano".