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Nessun provvedimento per ora contro le 12 squadre che hanno dato vita al progetto, poi naufragato, della SuperLega. Ma non può certo passare tutto in sordina. Ecco cosa raccontava ieri Tuttosport: "Il comitato esecutivo dell’Uefa di ieri ha visto dunque al proprio esordio Gabriele Gravina, massimo dirigente calcistico italiano, che si è fatto apprezzare per il suo intervento articolato e in grado di mettere in fuorigioco le società italiane che prossimamente potrebbero decidere di mettersi in scia a un eventuale nuovo progetto stile SuperLega. Gravina ha infatti preannunciato che nel Consiglio Federale di lunedì, che ha da tempo all’ordine del giorno le licenze nazionali della prossima stagione, proporrà di inserire una norma che obbliga chi si iscrive ad aderire alla partecipazioni di eventi organizzati esclusivamente sotto l’egida dell’Uefa. Diciamo che invertendo un vecchio paradigma italiano, 'trovato l’inganno, fatta la legge'. Nel suo intervento il presidente federale ha poi sottolineato come 'l’anima del calcio abbia alla fine vinto', puntando poi sul concetto di sostenibilità nel calcio, questione primaria da promuovere e incentivare. A tal proposito ha preso le distanza dal concetto, peraltro basico, secondo cui la soluzione per nuovi equilibri finanziari dei club possa essere quella di puntare ad aumentare i ricavi. Perché se poi uno i soldi continua a spenderli male proseguirà nello stesso trend senza invertire la tendenza. A tal proposito ha consigliato di puntare a strade che portino a un calcio meno indebitato. Pensieri che hanno subito incontrato l’approvazione da parte di Ceferin."

LA CONFERMA - Oggi l'Ansa spiega che domani Gravina proporrà una norma che, se approvata, prevederà l'esclusione da tutte le competizioni federali per i club che dovessero decidere di aderire a tornei non riconosciuti da Uefa e Fifa.