"Non ho ancora sciolto le riserve sulla mia ricandidatura. Avvierò un confronto che sarà aperto e sarà ispirato ai massimi principi della democrazia. Dopo comunicherò la mia decisione. Ma a prescindere dal nome a me piacerebbe molto che ci fosse senso di grande unità, è già successo nel 2018 e i risultati si sono potuti constatare. Non sono insensibile ai dati, non mi sto facendo corteggiare. So di avere numeri importanti, la certezza del risultato c’è, il problema è un altro: capire se ci sono i presupposti per guidare la federazione con una serenità diversa e una prospettiva per il calcio italiano. In Serie A sta prevalendo finalmente un atteggiamento di collaborazione. È una questione di buon senso verso la tutela del calcio italiano. Queste 11 società, che spero diventino 20, sanno benissimo che quello che la Serie A ha chiesto, noi lo abbiamo riconosciuto anche se non era previsto da alcuna norma parlamentare".
Gravina annuncia: 'Ho i numeri per essere rieletto, ma...'
Le parole di Gabriele Gravina, riportate da Calcio e Finanza:
"Non ho ancora sciolto le riserve sulla mia ricandidatura. Avvierò un confronto che sarà aperto e sarà ispirato ai massimi principi della democrazia. Dopo comunicherò la mia decisione. Ma a prescindere dal nome a me piacerebbe molto che ci fosse senso di grande unità, è già successo nel 2018 e i risultati si sono potuti constatare. Non sono insensibile ai dati, non mi sto facendo corteggiare. So di avere numeri importanti, la certezza del risultato c’è, il problema è un altro: capire se ci sono i presupposti per guidare la federazione con una serenità diversa e una prospettiva per il calcio italiano. In Serie A sta prevalendo finalmente un atteggiamento di collaborazione. È una questione di buon senso verso la tutela del calcio italiano. Queste 11 società, che spero diventino 20, sanno benissimo che quello che la Serie A ha chiesto, noi lo abbiamo riconosciuto anche se non era previsto da alcuna norma parlamentare".
"Non ho ancora sciolto le riserve sulla mia ricandidatura. Avvierò un confronto che sarà aperto e sarà ispirato ai massimi principi della democrazia. Dopo comunicherò la mia decisione. Ma a prescindere dal nome a me piacerebbe molto che ci fosse senso di grande unità, è già successo nel 2018 e i risultati si sono potuti constatare. Non sono insensibile ai dati, non mi sto facendo corteggiare. So di avere numeri importanti, la certezza del risultato c’è, il problema è un altro: capire se ci sono i presupposti per guidare la federazione con una serenità diversa e una prospettiva per il calcio italiano. In Serie A sta prevalendo finalmente un atteggiamento di collaborazione. È una questione di buon senso verso la tutela del calcio italiano. Queste 11 società, che spero diventino 20, sanno benissimo che quello che la Serie A ha chiesto, noi lo abbiamo riconosciuto anche se non era previsto da alcuna norma parlamentare".