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Macumba riuscita. A furia di augurargli accidenti, alla fine gli antiJuve sono riusciti a coronare i loro sforzi iettatori: sfumata la squalifica Uefa, Ronaldo si è bloccato per infortunio. E adesso la speranza concreta (per loro) di vedergli saltare almeno l’andata dei quarti di Champions ci potrebbe essere. Personalmente, però, non ne sarei così sicuro, e da juventino non sono granché preoccupato. 

Primo, perché a tranquillizzare tutti c’ha pensato il diretto interessato in mixed-zone, al termine della gara con la Nazionale: "Tra una o 2 settimane sarò a posto, conosco il mio corpo".  Secondo, perché con 15 punti di vantaggio in campionato, e Kean in grande spolvero, Ronaldo può recuperare con tutta calma. Terzo, la prima diagnosi - “lesione di modesta entità” – aiuta a pensare positivo. Quarto, perché è lo storico dei suoi infortuni in carriera ad assicurare su recuperi-lampo da parte di CR7. Unica eccezione, negli ultimi anni, lo stiramento al legamento collaterale mediale procuratosi agli Europei francesi del 2016 (poi vinti dal Portogallo), infortunio che lo costrinse a stare fermo per 2 mesi, praticamente  l’intera estate.

Prima di allora, Ronaldo si era fermato altre 7 volte per problemi muscolari, ma il suo stop non raggiunse mai i 20 giorni. Le fermate ai box più lunghe furono quelle nel 2014, prima per una parziale rottura delle fibre (18 giorni) e poi per un problema alla coscia (17 giorni). Dall’autunno 2016 in poi Cristiano ha avuto 2 traumi (frattura metacarpo – infortunio alla caviglia) risolti, rispettivamente, in 4 e 7 giorni, e tre stop muscolari, che lo hanno tenuto fermo mediamente 3/4 giorni ciascuno. In totale, in 2 stagioni ha messo insieme  25 giorni di stop, saltando appena 6 partite.

Un pregresso che induce, dunque, a pensare più che positivo sul recupero del giocatore anche dopo questo infortunio, molto più simile ad una contrattura che ad uno stiramento.  Azzardo: non solo Cristiano sarà in campo ad Amsterdam per l’andata dei quarti contro l’Ajax, ma auspico di vederlo in panchina già col Milan sabato 6 aprile, con magari la possibilità di vederlo giocare pure uno spezzone di partita. Perché CR7 non è un giocatore come gli altri, possiede un fisico speciale. Da supereroe.

Piuttosto bisognerebbe convincerlo a limitare il proprio impegno con la Nazionale lusitana alle sole fasi finali dei tornei, o comunque alle gare più importanti. Il mio è un discorso parecchio egoistico, lo riconosco, però è un dato di fatto che la rinuncia a partecipare alle partite di Nations League lo aveva preservato da infortuni, non appena ne ha giocate 2 di fila per le qualificazioni europee – tra l’altro, a distanza di 2 giorni e mezzo l’una dall’altra – si è procurato un problema muscolare. 

Comprensibile l’attaccamento al proprio Paese, al desiderio di voler giocare in Nazionale, al fatto di volergli sempre dare una mano essendo il giocatore più forte dell’intera rosa (e del mondo), però Cristiano, caspiterina, vedi di non esagerare!  Sei sempre un Supereroe di 34 anni...