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Si, certo, le magie di Di Maria, il ritorno in campo di Pogba e la super annata di Rabiot, ma il vero protagonista della stagione 2022/2023 per la Juventus è senza dubbio Giuseppe Chiné. Il procuratore capo della FIGC che ha convinto la Corte d'Appello a penalizzare la Juve, anche più di quanto lo stesso Chiné aveva chiesto. 

Ed eccoci qua, alla vigilia di Roma-Juve, i bianconeri devono nuovamente fare i conti con Chiné e la procura federale. Dopo aver ascoltato la versione di José Mourinho, la squalifica di due giornate al tecnico portoghese (per i fatti di Cremona), è stata sospesa. Ci sarà all'Olimpico per il big match. Il "problema", ovviamente, non è certo la sua presenza nella sfida, che anzi, era stata auspicata da Massimiliano Allegri in conferenza stampa.

Viene però da sorridere se pensiamo che a prendere questa decisione è stato chi poco tempo fa aveva esplicitamente detto "la Juve deve finire dietro in classifica alla Roma". Nessun complottismo, non è da tifoso della Juve, ma lasciateci dire come tutto ciò sia surreale. Serve altro tempo per valutare il caso, questo il motivo per cui è stato deciso di sospendere la squalifica. Giusto no? La certezza di una pena deve avere priorità rispetto alla velocità. Ma non ci era stato detto il contrario?

Mario Luigi Torsello, il giudice che ha inflitto la penalizzazione di 15 punti alla Juve, a proposito di questo diceva: "I processi devono essere veloci e immediati, le certezze assolute comporterebbero un rallentamento del procedimento sportivo, diversamente da quanto prevede il principio di tempestività." Per prendere una decisione così drastica su una vicenda così complessa, erano bastati 44 minuti, ovvero quanti ne aveva utilizzati Chiné per accusare la Juve. Per una squalifica di due giornate ad un allenatore no, serve altro tempo, in questo caso, meglio essere certi (vuoi mettere rispetto a togliere 15 punti a una squadra a campionato in corso?). Una giustizia che va a due velocità, ce n'è una per la Juventus e una per le altre squadre.

C'è una cosa che è chiara a tutti, Mourinho (ancora una volta) ha fatto intendere che ci sia un complotto per favorire la Juve. In riferimento all'arbitro Serra, quarto uomo di Cremonese-Roma infatti, ha detto "Non voglio entrare nella cosa nel dire che è di Torino e domenica giochiamo contro la Juve e lui mi vuole fuori dalla panchina". Al di là che forse basterebbe questo per prendere sanzioni, ci vuole coraggio solo a pensarlo in una stagione in cui la Juve ha subito una penalizzazione di 15 punti. Senza dimenticare che è stata "vittima" del più incredibile episodio arbitrale da quando esiste il Var. Ma in fondo, sappiamo tutti che neanche José ci crede, forse, solo qualche suo tifoso.