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"I miei sogni? Il primo l'ho già avverato è quello di essere qui alla Juventus". Determinazione, consapevolezza ed il giusto pizzico di follia che si ha a 18 anni. Giulia Bison è un'attaccante, classe 2005 approdata alla Juventus Women dall'Hellas Verona nel corso del mercato di gennaio. Una stagione e mezza in Serie B prima di scegliere la Juventus, squadra per cui ha fatto il tifo fin da piccola. Infatti con un sorriso accennato racconta: "Ho una foto di quando ero piccola in cui avevo già la maglia bianconera". 


Juventus Women, l'intervista a Giulia Bison 


Giulia, come hai iniziato a giocare a calcio?
“Giocavo da piccola nel cortile con mio cugino, abitavamo vicini e passavamo i pomeriggi insieme. Poi a sei anni mi sono iscritta alla scuola calcio del mio paese, la prima volta mi ha portata mio papà che crede molto in me ancora adesso e credo non smetterà mai di farlo, così come mia mamma”.
 
Hai sempre giocato come attaccante nella tua carriera? 
“Ho fatto per un paio di anni il portiere da piccola, se non mi mettevano in porta mi mettevo a piangere. Penso mi piacesse il portiere perché ce n’è uno solo, volevo essere l’unica”.
 
Prima di approdare alla Juventus hai giocato per una stagione e mezza all’Hellas Verona in Serie B, cosa della tua esperienza in Serie B pensi ti abbia aiutata nel campionato Primavera? 
“Giocare e vivere con persone più grandi mi ha permesso di crescere come persona oltre che calcisticamente, sono cambiata molto dal punto di vista caratteriale negli anni a Verona. È stato anche utile per affrontare l’infortunio che ho rimediato a dicembre”. 
 
Che emozione è stata firmare il primo contratto da professionista con la Juventus? 
“Unica. Emozioni e sensazioni che non saprei descrivere a parole sono gioie che non arrivano ogni giorno”.
 
Che tipo di attaccante sei? Ci descrivi le tue caratteristiche ed in cosa vorresti migliorare? 
“Mi ritengo un’attaccante di potenza, velocità. Mi piace giocare sulla fascia e puntare l’uomo. Vorrei migliorare tra tutte le cose il sinistro, si può sempre migliorare tutto ma principalmente vorrei migliorare il piede debole. Punta centrale o esterno? Preferisco essere esterno”.
 
Prima di arrivare alla Juventus, quando gli accordi verbali già c’erano è arrivato l’infortunio alla caviglia, ci racconti quel momento? Hai avuto paura di non poter arrivare a Torino? 
“Subito avevo paura: quella di non poter giocare per tanto tempo, era il mio primo infortunio abbastanza grave, non sapevo come l’avrei superato e se sarei tornata come prima. In seguito, ho pensato al resto e sì ho avuto timore di non poter venire alla Juventus”.
 
Guardandoti indietro sono stati difficili questi mesi di attesa?
“Tantissimo. Non passavano più, avevo davvero tanta voglia di non tornare in campo. Ho ancora paura di non tornare come prima: sto recuperando bene ma è solo un mese e mezzo che sono ritornata, per recuperare totalmente ci vuole ancora un po’”.
 
 Ci racconti la chiamata della Juventus?
“Ero a Verona, a casa mia sul terrazzo, stavo cucinando. Mi ha chiamata il mio procuratore e mi ha detto che mi avrebbe voluta la Juventus già nel mercato di gennaio. Sono emozioni indimenticabili. Ho accettato subito, senza esitare. Poi ho fatto alcuni colloqui con il direttore Braghin, ma io avevo già scelto”. 
 
Sei una tifosa della Juventus?
“Sì, da sempre, tutta la mia famiglia è tifosa, ho una foto di me da piccola con la maglia bianconera. Sapevano prima di me che la Juventus mi stesse cercando, non me lo hanno voluto dire subito, poi erano felicissimi e orgogliosi per il mio traguardo”.  
 
Preferisci segnare un gol e vincere 1-0 oppure non segnare ma vincere 5-0? 
“Preferisco fare gol. Le vittorie si ottengono di squadra. Quando non segno mi arrabbio, per un’attaccante fare gol è la cosa più bella ma vincere è ancora più bello. Quindi preferirei vincere 1-0”. 
 
Hai qualche hobby particolare fuori dal campo? 
“Mi piace passare il tempo con gli amici e in famiglia. Non guardo film o serie tv, non so stare ferma, quindi mi piace fare qualsiasi cosa mi faccia muovere”.
 
Hai fatto altri sport oltre al calcio? 
“Sì, da piccola facevo pattinaggio dalle 15 alle 17 e alle 17 mi spostavo a calcio. Ho fatto anche ginnastica artistica e nuoto”.
 
Che obiettivi ti poni per il tuo futuro e qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Uno si è avverato: venire qui alla Juventus. Giocare in prima squadra sarebbe uno dei sogni più grandi così come quello di arrivare in Nazionale ed essere un’affermata giocatrice. Mi piacerebbe vincere la Champions, il Mondiale o magari il pallone d’oro”.
 
Dove ti vedi tra cinque anni? 
“Sicuramente in un campo da calcio”.
 

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