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"Ha messo i giovani solo perché costretto, doveva farlo prima" da una parte e dall'altra "Ha valorizzato i nostri talenti riuscendo anche a vincere". Queste le critiche e gli elogi che ha ricevuto Allegri in merito ad aver utilizzato in stagione ragazzi come Miretti, Fagioli, Soulé e tutti gli altri. La realtà è che il filotto di vittorie consecutive è coinciso anche con l'inserimento dei giovani. Una strada obbligata o una scelta precisa? Una risposta l'avremo da qui a fine stagione e per non andare troppo in là, già a Napoli tra due giorni  ci potranno essere indicazioni chiare in questo senso. 

LA SCELTA - Piano piano stanno infatti tornando i big: Paredes, Di Maria e Chiesa sono finalmente a completa disposizione e a breve Allegri potrà contare anche su Vlahovic e Pogba. Che fine farà allora la linea verde? Non saranno certo accantonati, soprattutto elementi come Miretti e Fagioli, ormai considerati a tutti gli effetti come gli altri giocatori della rosa e non "giovani" a cui concedere minutaggio. Quanto invece saranno ancora così centrali come lo sono stati fino ad ora  è ancora da definire. Contro il Napoli Allegri dovrà scegliere: confermare a centrocampo uno di loro due insieme a Locatelli e Rabiot o inserire dall'inizio Leandro Paredes, decisivo nell'ultima vittoria. L'importanza della gara, con uno stadio che si prospetta tutto esaurito potrebbe far pendere la bilancia a favore dell'argentino, abituato a giocare questi match. L'altra opzione è quella che porta a Mckennie in mezzo al campo.

FATTORE 34 - Una scelta che non sarà dolorosa o che Allegri non dovrà proprio fare se la Juve riuscirà ad andare avanti in Coppa Italia e soprattutto in Europa League. Centrare la finale delle due coppe significherebbe disputare ancora 36 gare in stagione. Con così tanti impegni, il tecnico non sarebbe costretto a una scelta tra la gioventù e l'esperienza ma avrebbe necessità di entrambe le componenti, un motivo in più per andare fino in fondo.