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Massimo Giletti è uno dei tifosi bianconeri vip più noti. Il giornalista, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ha parlato dell'inizio di stagione della Juventus, senza nascondere la sua delusione. 

"In Champions la Juve ha fatto quel che doveva, anzi col Chelsea anche qualcosa di più. Poi però guardo dove siamo in campionato, e siamo troppo lontani. Secondo me non è un problema né tecnico né di qualità. Quel che serve è un salto mentale", ha detto. 

Poi si è soffermato su una delle partite clou, in negativo, di questo avvio: "Col Verona nel primo tempo abbiamo perso tutti i contrasti, è su questo che bisogna lavorare. Il problema non è sostituire Ronaldo, che peraltro è insostituibile, ma che sono caduti gli alibi per la squadra e non c’è nessuno che sappia caricarsela sulle spalle. Dybala ha una tecnica straordinaria ma non risolve le partite da solo. Morata è ora uno sbiadito ricordo del giocatore che abbiamo visto".

Il problema principale della squadra di Allegri, secondo Giletti, è che "la Juve ha perso la sua identità, la sua anima, il suo zoccolo duro di giocatori italiani. Ha preso i vari Rabiot, Ramsey, Kulusevski, ma ha perso la sua anima. Negli anni scorsi forse abbiamo troppo puntato il dito contro Sarri e Pirlo, bisognava focalizzarsi di più sui giocatori".