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Le parole del designatore Gianluca Rocchi in conferenza stampa:

PUNTO DELLA STAGIONE -  “Abbiamo fischiato un po’ di più, ma ho detto ai ragazzi che hanno fatto benissimo perché nelle ultime giornate si è registrato un abbassamento drastico del tempo di gioco. E anche sui rigori non abbiamo avuto grandissime problematiche, se si esclude l’episodio di Juventus-Bologna (Il contatto Iling-Ndoye a inizio stagione ndr).

VAR - "Open Var lo rifarei perché è un'esperienza che ci permette di dimostrare che non abbiamo segreti, magari io lo farei in un altro modo, ma va bene. È chiaro che il lavoro va condiviso con gli arbitri, che vedono condivisa la loro 'intimità', ma da parte dei ragazzi ho trovato massima disponibilità. Non mi hanno mai chiesto di non pubblicare le conversazioni, mi avrebbero messo in difficoltà. L'Inghilterra vuole togliere il Var? Il messaggio è che troppi interventi nel calcio sono un fastidio, un momento di tensione, giocatori e calciatori si innervosiscono. Stiamo lavorando sulla riduzione dei tempi morti in modo da prendere decisioni più velocemente".

CONTROLLI VAR - "I controlli al Var? Potevamo fare meglio, ci sono giornate in cui siamo arrivati a 9 interventi al Var, ma il nostro obiettivo è come quello dei playoff di B, senza controlli al Var. L'obiettivo è uno, massimo due interventi Var a giornata. La media è di 0,40 interventi a partita. Poi lo strumento ce l'abbiamo e fa dormire sonni più tranquilli a tutti. Ma lavoriamo perché arbitri non debbano ricorrere al Var, o comunque lo usino in modo più parsimonioso. Con il Var siamo forse andati troppo avanti, ma sarebbe importante tornare a mettere l'arbitro al centro. Il Var non è la moviola, non è l'errore singolo, ha una filosofia diversa. Gli arbitri devono decidere in campo, l'intervento esterno è un paracadute non per gli arbitri, ma per le squadre e per i tifosi. Il Var nasce per dare a voi e ai tifosi una garanzia. Siamo al 93 per cento circa di riduzione dell'errore grazie al Var, tornare a prima quando avevamo 150-160 errori non è comunque pensabile".

TENSIONI - "Turbolenze? Ci sono state, non possiamo negarlo, quando ci sono tensioni ci sono anche ripercussioni sugli arbitri, sono umani, ma ne siamo usciti pur con qualche difficoltà. Non voglio però parlare di politica. La percezione quest'anno è stata molto più negativa di come è andato veramente. In tante giornate non c'erano episodi. Dagli arbitri vorrei più personalità, vorrei arbitri che non subiscono le proteste, ci stiamo lavorando. Vorrei che questa personalità venga trasmessa ad allenatori e calciatori quando ci sono proteste che superano il limite. Dobbiamo essere severi perché è quello che si richiede in quel momento... un arbitro forte".

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