ARRIVO ALLA JUVE - Ho passato tutta l’estate per rinnovare con il Cesena. Arriva la chiamata di Paratici che dice al mio procuratore di stoppare le trattative del rinnovo. Pensavo fosse uno scherzo. Non ci credevo. Vivevo ogni secondo in attesa della chiamata decisiva. Mi allenavo fuori squadra a Villa Silvia pronto per andare a Torino. Arrivai di sera da Moncalieri e mi pareva di essere in un sogno.
DEL PIERO - A Vinovo mi siedo subito dove qualche settimana prima si cambiava Nedved, sull’armadietto c’era ancora scritto il suo nome. Ero da solo e arrivò Del Piero. Ero senza parole, tremavo dall’emozione. Una persona fantastica, mi fece sentire a casa dicendomi: “se sei qui è perchè lo meriti, ora tocca a te cercare di rimanerci”. Negli allenamenti non ho sentito la pressione, feci un grande pre-campionato. La prima partita con il Parma non feci una grande prova, lì sentii la pesantezza della maglia. Per me le 15 o 20 partite di Juventus equivalgono a 35 partite in altri club