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"Benatia e la gestione malandrina dei cartellini", "Benatia e il campionato falsato": ne abbiamo sentite di ogni in questo inizio di campionato. Una prima parte di stagione in cui la Juve ha conquistato 46 dei 48 punti a disposizione, che non paiono sufficienti a zittire le polemiche per ogni decisione arbitrale, anche la più minima nelle gare dei bianconeri. Qualsiasi fatto fa drizzare le orecchie, scatena le moviole e i commenti degli anti-Juve, che spesso dimenticano anche parti di regolamento e che vengono prontamente smentiti dall'operato arbitrale, subito o nelle settimane successive, con decisioni analoghe in contesti differenti.

E' questo il caso di Genoa-Atalanta. L'arbitro Doveri, con l'ausilio del Var, fischia un rigore ai nerazzurri per fallo di mano - fortuito ma effettivo - di Romero. Il difensore, già ammonito, non viene punito con il secondo giallo nonostante venga fischiato il rigore. Una situazione identica - da questo punto vista, ovvero del cartellino giallo non estratto - a quella già vista in Milan-Juve, che ha coinvolto Benatia, della quale però si è parlato e discusso per settimane. La conferma che sia possibile non estrarre un cartellino giallo per fallo di mano in area, nonostante sia stato scritto e detto anche il contrario.