I NOMI - Gli altri profili cedibili sono riconducibili ai nomi di Emre Can e Daniele Rugani. Nel primo caso la rottura è quasi definitiva, pesano le scelte di Sarri e i pochi minuti in campo, che il centrocampista tedesco ha sottolineato più volte nelle interviste, in unione con la volontà di cambiare questo momento. Psg, Bayern e non solo su di lui, con la Juve che vuole monetizzare al massimo da una cessione, solo a cifre importanti, e che potrebbe aprire anche a un prestito. Nel secondo, invece, è a un passo dal consumarsi. Il mercato chiama, anche a dir la verità, le pressioni maggiori sono arrivate per Merih Demiral. Nonostante ciò, Rugani è seguito da Arsenal e Milan, ma soprattutto è il nome che verrà escluso dalla lista per la seconda fase della Champions per far posto a Chiellini. E così medita l'addio. Gli ultimi in partenza sono Mattia Perin e Marko Pjaca, tra recuperi dagli infortuni e le idee in prestito.
IL GUADAGNO - La Juve incasserà i soldi delle cessioni, con variabili piuttosto ampie viste le trattative ancora in via di sviluppo, ma non solo. Il primo guadagno per i bianconeri è già calcolabile, perché la società risparmierà sugli ingaggi: soltanto da gennaio a giugno 4,18 milioni per Mandzukic, 5,58 per Emre Can, 2,3 per Perin e 2,79 per Rugani. Tutte cifre lorde, spiega Tuttosport, a cui aggiungere gli eventuali bonus, per un totale di 12-15 milioni. Solo di ingaggi.