La storia tra Allegri e Marotta
Nel luglio del 2014, Marotta si trovò improvvisamente senza allenatore dopo l'addio di Conte e nel giro di un pomeriggio scelse Allegri. Una decisione inizialmente contrastata dai tifosi ma che poi si è rivelata vincente. Max era lo psicologo ideale per rigenerale le motivazioni dopo il periodo di Conte. Marotta, mentre l'ambiente mormorava intorno all'allenatore, creò una trincea per "difendere" Allegri. Negli anni successivi, dichiarazioni di amore reciproco tra i due. Finché nel 2018 si interruppe il legame tra Marotta e la Juve mentre Allegri continuò la sua avventura per un altro anno e mezzo. E forse, nell'ultima parte della sua prima esperienza in bianconero, sentì proprio la mancanza del dirigente e la calda coperta dirigenziale che Marotta aveva sempre garantito: oggi Max è il leader riconosciuto di una società ricostruita dalle fondamenta, ma non dimentica che allora soffrì un po’ di solitudine.
Marotta e Allegri: i rapporti adesso
Il resto è storia; i due si potevano incontrare nuovamente proprio all'Inter, sempre per sostituire Conte. Ci fu una telefonata, un incontro e un accenno di trattativa, ma stavolta strade diverse, con Allegri che ha scelto di tornare alla Juventus. Da allora, il tecnico non ha più incontrato Marotta in privato, solo normali saluti allo stadio. Poi le tante frecciatine da una parte e dall'altra in questa stagione, anche se le avvisaglie di rapporti non più così idilliaci c'erano state l'anno scorso, durante le semifinali di Coppa Italia quando Allegri rivolse parole dure contro la squadra nerazzurra negli spogliatoi di San Siro. A dirla tutta, ancora prima di lavorare insieme, avevano trovato il modo di scontrarsi dialetticamente. "Il gol di Muntari? Non parlo senza il permesso di Marotta..." disse l'allenatore quando era sulla panchina del Milan. Dodici anni volati via, o forse no