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Massimiliano Allegri e Beppe Marotta, in questo avvincente duello scudetto tra Juve ed Inter, che si sta giocando molto con le parole (e le metafore), sembrano quasi divertirsi a punzecchiarsi a vicenda. Il prudente politico venuto dalle Prealpi varesine contro il ruvido livornese figlio del Tirreno, scrive la Gazzetta dello Sport. L'ad dell'Inter è appena diventato il dirigente della storia italiana con più Supercoppe, sette, ma vuole la seconda stella con i nerazzurri. Dall'altra parte invece, Allegri cerca il settimo scudetto. Caratteri diversi, quelli di Allegri e Marotta, che il calcio ha avvicinato, allontanato, riavvicinato ancora e poi allontanato del tutto. Chiamarli "amici" adesso sarebbe troppo, "nemici" perfino ingiusto: sono cordialissimi rivali, consapevoli che le tensioni per la corsa scudetto cresceranno ancora. 
 

La storia tra Allegri e Marotta


Nel luglio del 2014, Marotta si trovò improvvisamente senza allenatore dopo l'addio di Conte e nel giro di un pomeriggio scelse Allegri. Una decisione inizialmente contrastata dai tifosi ma che poi si è rivelata vincente. Max era lo psicologo ideale per rigenerale le motivazioni dopo il periodo di Conte. Marotta, mentre l'ambiente mormorava intorno all'allenatore, creò una trincea per "difendere" Allegri. Negli anni successivi, dichiarazioni di amore reciproco tra i due. Finché nel 2018 si interruppe il legame tra Marotta e la Juve mentre Allegri continuò la sua avventura per un altro anno e mezzo. E forse, nell'ultima parte della sua prima esperienza in bianconero, sentì proprio la mancanza del dirigente e la calda coperta dirigenziale che Marotta aveva sempre garantito: oggi Max è il leader riconosciuto di una società ricostruita dalle fondamenta, ma non dimentica che allora soffrì un po’ di solitudine. 
 

Marotta e Allegri: i rapporti adesso


Il resto è storia; i due si potevano incontrare nuovamente proprio all'Inter, sempre per sostituire Conte. Ci fu una telefonata, un incontro e un accenno di trattativa, ma stavolta strade diverse, con Allegri che ha scelto di tornare alla Juventus. Da allora, il tecnico non ha più incontrato Marotta in privato, solo normali saluti allo stadio. Poi le tante frecciatine da una parte e dall'altra in questa stagione, anche se le avvisaglie di rapporti non più così idilliaci c'erano state l'anno scorso, durante le semifinali di Coppa Italia quando Allegri rivolse parole dure contro la squadra nerazzurra negli spogliatoi di San Siro. A dirla tutta, ancora prima di lavorare insieme, avevano trovato il modo di scontrarsi dialetticamente. "Il gol di Muntari? Non parlo senza il permesso di Marotta..." disse l'allenatore quando era sulla panchina del Milan. Dodici anni volati via, o forse no