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«I quinti, i quinti, i quinti!», strilla Simone Inzaghi nel corridoio sopra la tribuna stampa dell’Olimpico, lì dove è imprigionato causa squalifica. E' l'apertura della Gazzetta dello Sport, che racconta Roma-Inter dal punto di vista di Inzaghi e spiega: "Nell’intervallo non può scendere negli spogliatoi come vorrebbe, ma la rimonta romanista nel primo tempo deve essere andata di traverso al tecnico interista, scattato dalla postazione improvvisata col telefono in mano: lo ascolta lo staff e di riflesso la squadra spiazzata dall’1-2 appena subito, e pure qualche cronista lì accanto. Visto come è andato il secondo tempo, certe parole devono aver toccato le menti e i cuori dei suoi: i famosi “quinti” cari a Simone, Darmian e Dimarco, si sono immediatamente alzati come ordinato dall’allenatore per telefono e hanno apparecchiato la rimonta".

Come l'ha vissuta? "Simone era tarantolato - spiega la Gazzetta - come se i suoi avessero potuto ascoltarlo per davvero nel frastuono dell’Olimpico. Ha urlato «raddoppio» appena serviva un supporto in marcatura, «esci Matteo» quando Darmian doveva tamponare meglio, «attenzione a Mancini» sulle palle inattive, nel ricordo della rete presa dal difensore giallorosso. Il resto è stato un misto di «Dai Lauti», «Non smettiamo di giocare», «Teniamo la palla», più inni vari alla «gestione» una volta che i nerazzurri avevano ripreso la partita per le corna".