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In attesa che si affrontino sul campo il 4 febbraio a San Siro, il duello scudetto tra Inter e Juventus si gioca fuori dal campo. Con le parole, le battute e le frecciatine. L'ultima è arrivata dalla bocca di Massimiliano Allegri. "È come giocare a guardie e ladri, uguale! I ladri scappano e le guardie rincorrono...", le parole dell'allenatore al termine di Juve-Sassuolo. E  sono fischiate le orecchie agli interisti appena atterrati a Riad per la Supercoppa.
 

La reazione dell'Inter alle parole di Allegri 


Tutto nasce dalla metafora di Marotta, dei cacciatori (la Juve) e della lepre (l'Inter). Dopo settimane di polemiche, fare riferimento al gioco "guardia e ladri", ha lasciato il sospetto che l’astuto Max volesse dire qualcosa di più. Almeno così, riferisce la Gazzetta dello Sport,  pensano all’Inter, infastidita per la dichiarazione. In casa Juve, invece, ribadiscono, che dietro non ci sia alcun retropensiero: era solo una battuta istintiva tipica del sanguigno livornese. Per i nerazzurri l’insinuazione non è stata poi così elegante e andrebbe rispedita al mittente. Per il club di Zhang non è comunque il momento di rispondere ufficialmente perché da domani c’è in ballo una Supercoppa, ed è quello il focus.
 

Allegri 'contro' Marotta: quanti botta e risposta 


In questa diatriba dialettica, i protagonisti sono appunto Allegri e Marotta; due uomini che si conoscono bene avendo lavorato tanti anni a Torino insieme. Potevano ritrovarsi proprio all'Inter, quando l'ad chiamò il tecnico per sostituire Conte ma Allegri aveva già scelto (di nuovo) la Juve. Sono mesi che si "rispondono" l'uno con l'altro. "Sul medio-lungo periodo i bianconeri sono favoriti perché non giocano le coppe..." aveva dichiarato Marotta a novembre. "L'Inter è una squadra costruita per vincere, noi abbiamo un percorso diverso", il mantra ripetuto da Allegri. In viale della Liberazione pensano da un po’ che a Torino giochino furbescamente a nascondino, che il solo obiettivo sia scansare la pressione e caricarla tutta sull’attuale capolista. Capolista che però tra pochi giorni potrebbe diventare (anche se con una partita in più), la Juventus. Schermaglie verbali, poi, il 4 febbraio, il campo.