È vero, la Juventus ha incassato un altro 0-0. Ed è anche vero che a San Siro e al Villa Park mancava un vero e proprio centravanti, e questo si è visto: Koopmeiners e Weah non hanno inciso quando sono stati adattati. Tutto ciò è oggettivo. Ma è anche oggettivo che la Juve ha affrontato una partita di fondamentale importanza con 14 giocatori di movimento, schierando la squadra italiana più giovane di sempre in Champions League. Alibi? No, bensì aspetti da considerare. Da una parte e dall'altra. E se Aston Villa-Juve è stata una partita che ha diviso il mondo bianconero, c'è stata una risposta che può in qualche modo legare questi aspetti che sembrano tanto lontani. È la gara di un Federico Gatti ritrovato, apparso concentratissimo e con la fame di voler tornare costante.
Gatti Juve, ecco perché la sua partita è stata (e sarà) fondamentale
La gara di Gatti è stata importante, e il numero 4 bianconero è stato senza dubbio tra i migliori insieme a Conceicao e Locatelli. I dati fotografano l'ottima prestazione, con quattro duelli vinti su sei, zero dribbling subìti il 92% dei passaggi riusciti. Oltre ai numeri, però, anche l'atteggiamento di Gatti ha convinto e ha dato un segnale necessario. Il difensore ha parlato di emergenza al termine del match, ma la sua partita ha mostrato che nonostante le difficoltà evidenti della Juventus, ci sono delle certezze da cui si può (e si deve) sempre ripartire. E in questo momento le certezze sono cruciali per i bianconeri, perciò Gatti si è confermato una pedina fondamentale sotto diversi punti di vista.