SUL MILAN - "Andavo a San Siro a guardare il Milan, finché il 28 settembre 2018 Silvio Berlusconi compra il Monza. Io a Monza ci sono nato, lui praticamente ci vive perché Arcore è alle porte. Quando accendono le luci allo stadio, le vede da casa sua. Così ci siamo promessi di fare qualcosa per il territorio. Questa è una storia romantica. In A ci sono state Varese, Como, Lecco, Legnano, Busto Arsizio. Perché non noi? Sono stato proprietario del Monza tra il ’75 e l’85. Grazie a ciò Silvio Berlusconi mi chiese di raggiungerlo al Milan e di affiancarlo. Ecco perché adesso non sto tradendo il Milan. Sono Ulisse che torna a Itaca".
SUL MONZA - "Che Monza ho trovato? Parliamo di un club fallito nel 2015. Strutture disastrose, un centro d’allenamento da rifare, uno stadio inagibile che quasi ci costringeva a giocare a Gorgonzola. Abbiamo speso 5 milioni. L’erba era così alta che sembrava la foresta della Malesia. Sotto abbiamo trovato una macchina con una targa inglese, chissà chi l’aveva lasciata lì".
SU MONZA-JUVE - "Monza-Juventus U23 non c’entra niente con Old Trafford. Il teatro dei sogni è un Monza-Juventus come nel ’76, 1-1, Boninsegna per loro e Braida per noi. È là che vogliamo arrivare. In un anno e mezzo. Se uno ha degli obiettivi, deve dichiararli. Qualche settimana fa Silvio Berlusconi mi ha chiamato: Adriano, mi fa, Suso è andato via dal Milan: perché non lo abbiamo preso noi? Ma fermiamoci qua che poi ci prendono per matti".