Conte? Nelle due fasi, prima e dopo Sarri, fu diverso. Andammo in difficoltà nel rapporto e nella gestione, lui voleva arrivare e fare tutto subito, dimostrare al primo anno. Poi fu mandato via alle prime difficoltà.
Sarri? Molto preparato a livello tattico, finivi gli allenamenti che eri stremato. Molto bravo, preparato, curava tutto.
Le differenze? Con Conte giocavamo 4-4-2 che lui voleva 4-2-4, con molte difficoltà. Con Sarri 4-3-1-2 che secondo me è il modulo che gli piace di più. Eravamo in confusione noi all'inizio, non arrivavano i gol e i risultati. Con Sarri iniziammo a vincere un po', ma non arrivarono i risultati sperati. Alla seconda avventura di Conte ci fu un cambiamento pazzesco di personalità, arrivò deciso per comandare. Se no, quella era la porta.
Se Sarri fece dipingere le scarpe di nero a tutti? Sì, lo ricordo bene. Avevo lo sponsor Adidas e arrivò da me dicendo che dovevo dipingere le scarpe, altrimenti non avrei giocato. Io gli risposi: 'Vai in società e digli che non mi farai giocare se non lo faccio. Vedi che ti dicono'. Era tutto molto scherzoso, ma erano diretti. Oggi è difficile averne così ed se ne avessi avuti di più avrei fatto una carriera migliore. Sarri è il più fissato sulla tattica, Conte sull'intensità, ma come le prepara lui le partite non ho mai visto nessuno.
Oggi, se dovessi scegliere, giocherei con la Juve di Sarri. Non capita tutti i giorni di giocare con Ronaldo".