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Firenze, insieme con Roma, statisticamente, è una fra le città italiane più visitate dai turisti straneri di ogni nazionalità. Le ragioni di tanto e legittimo interesse si trovano nelle bellezze delle loro strade e dei loro palazzi, insieme con gli inestimabili capolavori artistici o culturali i quali contribuiscono a dare il senso dell’eternità alle cose del mondo. Una griffe che giustamente inorgoglisce non soltanto i loro abitanti, ma l’intero nostro Paese. Un segno distintivo che, purtroppo, viene svilito e mortificato quando l’indubbia intelligenza e il tradizionale gusto per l’ironia al limite dello sfottò viene prevaricato da vergognosi e fin disgustosi atteggiamenti palesati da una parte di quella collettività per la quale la definizione di “barbara” è da intendersi alla stregua di un eufemismo fin troppo benevolo.

Firenze e la sua frangia di ultras della Fiesole meriterebbero, infatti, aggettivi assai più pesanti per l’indegno e incivile spettacolo che stanno offrendo in questi giorni di vigilia che ancora ci separano dalla partita in programma venerdì al “Franchi” tra i viola e la Juventus. Come se non fosse bastato al calcio dover subire la nefandezza laziale con l’esposizione della fotografia di Anna Frank per intenti razzisti, ecco comparire per le vie del capoluogo toscano adesivi “antijuventini” altrettanto ripugnanti perché vanno intenzionalmente a infangare, con quel “39”, la memoria e le figure dei caduti nel macello di Bruxelles. L’accostamento, ovviamente in scala, con l’esaltazione nazifascista e antisemita della canaglia laziale è perlomeno fatale.

La dirigenza della società romana, in primis il presidente Lotito, tentò di giustificare tale bruttura appellandosi all’incoscienza e alla stupidità di quattro ragazzini che della giovane martire ebrea conoscevano nulla. Una tesi fragile come un castello di carte che qualcuno, comunque, ha voluto prendere per buona. Ora la reiterazione di un “delitto” egualmente grave e vigliacco, seppure consumato sotto altra bandiera, dovrebbe spingere i responsabili della società viola, dai Della Valle a quella brava persona che è Giancarlo Antognoni, non solo  a prendere le distanze da certa feccia ma a intervenire in maniera dura e radicale rispetto a questi barbari dello stadio che, in questo modo, sputtanano il nome della Fiorentina e quello della stessa città. 

Una Firenze che non merita di essere trattata in un modo simile e nelle cui strade i turisti di tutto il mondo si fermano a leggere quegli adesivi chiedendosi cosa mai possa significare quel numero “39”. @matattachia



A seguito della nostra denuncia, la Fiorentina ha voluto chiarire la situazione addebitando la colpa della mancata rimozione degli adesivi - risalenti allo scorso anno - al Comune di Firenze (leggi qui). 

QUI TUTTI I DETTAGLI SUI VERGOGNOSI ADESIVI.