DUE PIAZZE, DUE UMORI - La piazza interista è compatta: nessun rimpianto, nessun passo indietro, la cessione di Mauro Icardi rappresenta solo un sollievo. Ancora emotivamente vivo lo strappo con club e spogliatoio, che l’anno scorso aveva spinto la società prima a privarlo della fascia di capitano, poi ad escluderlo dal progetto di Antonio Conte e infine a cederlo. Un fantasma che non aleggerà più sui campi di Appiano Gentile, ma che si affaccia su quelli della Continassa. Alla Juventus c’è chi caldeggia il suo nome, altri invece lo sconsigliano. Al di là degli umori, Mauro Icardi è un giocatore che Fabio Paratici segue da tempo e, alla luce degli ottimi rapporti con la dirigenza parigina, il tavolo della trattativa appare più fertile e pacifico rispetto a quello con l’Inter. Le basi ci sono, ma le condizioni economiche non sono favorevoli. Innanzitutto, perché nel caso in cui il Psg vendesse l’ex nerazzurro ad un club italiano, sarebbe costretto a versare altri 15 milioni di euro nelle casse dell’Inter in virtù di una clausola posta nell’accordo iniziale tra i due club. In secondo luogo, Icardi ha firmato un contratto da 10 milioni all’anno fino al 2024, fuori budget rispetto alla nuova polita sui salari (9 milioni lordi all’anno per i nuovi giocatori) che la Juventus intende applicare. Due ostacoli non di poco conto che il CFO bianconero conosce, e che stanno dividendo il popolo bianconero.
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