COSA SIGNIFICHEREBBE LA VITTORIA - "Ho sempre pensato che la Coppa Italia fosse l'unico trofeo possibile per una società come l'Atalanta, che la Champions e lo scudetto fossero troppo distanti. Ci siamo arrivati tre volte in cinque anni ma siamo testardi, insistiamo. Era difficile arrivare in fondo anche in Europa, ma i ragazzi sono stati splendidi e hanno fatto un percorso incredibile ma manca l'ultimo miglio. Abbiamo tutta l'intenzione di conquistare la finale".
SVOLTA A LIVERPOOL? - "Una delle svolte, anche se noi pensiamo sempre a percorsi differenziati. A Liverpool abbiamo avuto la consapevolezza di arrivare in finale, ma per la Coppa Italia è arrivata con il Milan".
ENDORSEMENT DI GUARDIOLA - "Guardiola è un amico (ride, ndr), lo ringrazio ma è indubbio che le partite di questa stagione hanno dato autostima. Domani incontriamo una squadra che ha il valore delle primissime, anche se ultimamente non ha fatto ciò che ci si aspettava. Abbiamo giocato con Liverpool, Marsiglia, Sporting, partite che ci hanno dato forza. Con la Roma… Aver giocato tanto ci ha aiutato, magari ci ha tolto qualcosa ma ci ha anche dato tanto di positivo. Il merito va a questi giocatori che hanno mantenuto una volontà e una forza morale incredibile per giocare tre partite a settimane da febbraio. In campionato sono tutte difficili, l'abbiamo visto a Salerno, ma hanno raggiunto una capacità di rigenerarsi di gara in gara".
DUE FINALI IN UNA SETTIMANA - "Indubbiamente un motivo di orgoglio, sono passati solo cinque anni ed era forse lo stesso giorno, ma di quella squadra sono rimasti pochissimi giocatori. Questa forse è una terza Atalanta, ma è sempre stata una squadra con forte motivazione e forte spirito, con identità, un gruppo che ha bruciato le tappe. Quest'anno è cambiato parecchio, ma ha trovato motivazioni forti e si è posizionata su una fascia che le permette di giocare spesso questo tipo di partite. Dobbiamo guardare sempre in alto, migliorarci, questa è la vera motivazione forte".
ATALANTA FORTE - "Se sarà l'Atalanta più forte lo vedremo più avanti, sicuramente è un'Atalanta giovane e che può diventare ancor più forte. Non è facile rinnovarsi e rimanere competitivi. Favorita? Di sicuro arriviamo con grande entusiasmo e la Juventus ha avuto risultati sotto le aspettative in queste settimane, ma rimane una squadra indubbiamente forte".
FINALE - "Ogni partita è diversa, non ci illudiamo che possa essere simile a quella con la Roma. Tatticamente l'assenza di Scamacca ci costringerà a provare altre soluzioni e di questo sono dispiaciuto. Non tanto per me quanto per lui, è stato privato di una finale... E lì devi portare i giocatori migliori, non toglierli. Forse dovremmo adeguarci al resto d'Europa, che almeno in semifinale le ammonizioni si azzerano. Con la Juve sarà un altro tipo di partita, spero che arriveremo domani con lo stesso spirito con cui siamo arrivati a sfidare la Roma dopo la qualificazione con il Marsiglia e la stessa voglia di vincere. Così avremo più chance".
IN 23.000 DA BERGAMO - "Bergamo vive un momento di fibrillazione sportiva e l'Atalanta catalizza i pensieri della città. Sarà così domani, ma anche nelle altre competizioni. Questo momento è fantastico, però già abbiamo fatto qualcosa dal mio punto di vista di più forte di un trofeo. Qualcosa che rimane solido con la squadra: a volte vinci trofei o scudetti e non li festeggi, qui invece rimarremo legati alla storia dell'Atalanta".
PEDALARE - "Quando giochi tanto il rischio paradossalmente sono gli infortuni. Per il resto ci ha permesso di bruciare le tappe e fare esperienze. Forse ci siamo allenati meno, se non magari chi non giocava, ma ogni volta stabilivamo cose che ci siamo portati dietro: soluzioni, esperienze. Questo ci ha permesso di crescere e valorizzarci. Non immaginavo che questa squadra potesse raggiungere questi traguardi in contemporanea: a volte non riesce anche a squadre molto forti. Merito soprattutto dei ragazzi, si sono applicati in un modo incredibile e sono cresciuti tutti. Siamo migliorati individualmente ma anche di squadra. Qualche punto in campionato lo abbiamo perso e non era facile, ma ora nel momento decisivo è tornata la tensione. Sono cresciuti soprattutto sul lato mentale".
MOLTI PAREGGI CON LA JUVE - "Le finali sono diverse dalle partite di campionato, ci sono meno margini psicologici di rimonta: bisogna stare attenti agli episodi e avere concentrazione, poi la fiducia e l'energia positiva possono portare a qualcosa in più".
MODELLO GASPERINI - "Non sarà facile ma sicuramente è replicabile: abbiamo dato fiducia e speranza a quelle società che non sono di primissima fascia, senza introiti così alti come altre squadre ma magari con idee e capacità della società di rilanciarsi e di rifarne altrettanti. Questo è l'unico modo perché società con i nostri numeri possano essere competitive. Per questo è diventato molto importante andare in Champions, così come la capacità di realizzare cifre da reinvestire grazie alle cessioni. Hai però anche la necessità di sbagliare molto poco sul mercato o diventa difficile recuperare. Però abbiamo margini già per il prossimo anno, se raggiungeremo la Champions: oltre agli acquisti sono cresciuti molto prodotti del vivaio come Carnesecchi, Ruggeri e Scalvini, oppure Koopmeiners e Ederson o chi gioca davanti che raggiunge valori incredibili. Certo, è più difficile perché le risorse non le hai a prescindere ma te le devi creare. Se ci siamo arrivati, è giusto che nel calcio anche chi non ha certi numeri sogni e possa competere per certi traguardi".
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