6
Dopo la fase di domande degli azionisti, ecco le risposte del presidente Ferrero

DOMANDE SULL'ARRENDEVOLEZZA - "Dobbiamo dire tutto, accettiamo le critiche se giuste. E cerchiamo di fare tesoro dei suggerimenti. Giusto avere una dialettica. Vorrei anche puntualizzare la posizione di questo consiglio all'atto della nomina nostra. Eravamo in quest'aula, poi una conferenza stampa. Avevamo detto e ho detto che avrei cercato di difendere la società in tutte le sedi con rigore e pacatezza. Quando parlavo di sedi parlavo di sedi competenti, lì dove ci siamo difesi. Quando ho parlato della storia gloriosa di questa società, dei suoi ultimi 100 anni, ma soprattutto della straordinaria serie di successi realizzati dai nostri pedecessori, ricordando tutti i presidenti, con alcuni dei quali ho trascorso alcune parti professionali della mia vita. Massimo rispetto, ai presidenti e alla storia. A me però è sempre stato insegnato che le sentenze si rispettano. Sono stato nominato presidente alla fine del mese di gennaio e qualche mese mi viene dopo che c'è un processo. Chiedo di partecipare: vengo anch'io, può partecipare al presidente? Mi viene detto di sì, che era importante. Vado. Partecipo a questo processo ed esco con -15 punti. Entro che forse rischiavo una multa, forse un milione perché nei primi due gradi avevamo vinto, ed esco con -15 punti, fuori da qualsiasi zona coppe. Una sentenza, poi mi direte che ho sbagliato, ma è un tribunale sportivo. Ho accettato, giocando a calcio, di essere giudicato. Cosa facciamo? Ci difendiamo? Urliamo su tutti i giornali? Attacco il Campidoglio? No! Mi difendo nelle sedi competenti, davanti al Coni, prendo i migliori avvocati e combattiamo. Portiamo delle assoluzioni. E poi -10. Non granché, ma -10. Ma mi consente di entrare nella rosa Uefa. I processi sono esauriti, c'è un grado ultimo andando oltre, con soldi e tempo c'è sempre un tribunale che ti dirà... Arrivati all'ultimo grado, oltre è impossibile andare, ci siamo fermati. Secondo giro: stipendi. Forti dell'esperienza abbiamo deciso di patteggiare, potete dirmi di aver calato le braghe, ma 700mila euro e ho chiuso la partita. 
Uefa? Potevamo rischiare 2 anni fuori, non potevamo permettercelo e avete visto il danno. Qual è il danno? Sono più di 100 milioni per un anno. Figuriamoci due o tre anni fuori da queste competizioni. O noi corriamo in queste competizioni, e riusciamo a sostenere il bilancio con una squadra competitiva, oppure no. Ecco la 'sorta' di patteggiamento: è stata una decisione della corte dell'Uefa, alla quale ci siamo adeguati. Chiudendo la partita rinunciando alla Conference League. Difendermi così, nelle sedi competenti e rispettare le sentenze e gli organi della giustizia, ai quali in maniera volontaria, quando mi iscrivo ai tornei, firmo e rimetto a loro le questioni della giustizia sportiva. Poi è sommaria, ha altre esigenze rispetto a quello che si chiede. Abbiamo inteso farlo con serietà, nelle sedi competenti. Il risultato è che la squadra c'è, è seconda, si gioca una partita straordinaria, stiamo correndo e torneremo a giocare le coppe e a scrivere la straordinaria storia di questa squadra. Se ho sbagliato, succederà che lo vedremo prima o poi. Però oggi ho inteso fare questo con il nostro CDA". 

AMMINISTRAZIONI PRECEDENTI - Indipendentemente da quello che riguarda i bilanci e tutti, abbiamo sempre ritenuto in tutte le sedi, e anche nei confronti avuti di comunicati stampa e quant'altro, ritenuto che i nostri bilanci siano stati fatti correttamente".

SUPERLEGA - "La Juventus è uscita dalla Superlega. Era un contratto tra un certo numero di squadre, all'inizio, poco dopo la firma, l'80% delle squadre uscì, una che è stata l'Inter, non è mai entrata. Rimasero tre squadre su un contratto che ne prevedeva altre. La Juventus ha semplicemente fatto quanto fatto dalle altre 9 squadre. Ha mandato una richiesta di recedere da questo contratto, il progetto Superlega: un contratto firmato dove nelle 48 ore successive è stato abbandonato. La Juventus ha scritto e deciso di uscire da questo contratto. Confermiamo la data del 21 dicembre, come qualunque altro attore, prenderà atto delle decisioni e dopo un attento esame della sentenza, attesa da tutti i player dell'industria del football europeo, vedremo quali saranno gli effetti e valuteremo assieme a tutti i player della famiglia del calcio europeo". 

MOGGI E GIRAUDO - "Quei procedimenti riguardano le loro posizioni e si rifanno ai fatti del 2006. La società ha difeso la propria posizione e potrà valutare gli impatti dei giudizi solo quando saranno conclusi. Questa è la risposta": 

CHINE' - "Il procuratore della FIGC ha la prerogativa di avviare le indagini. La Federazione, come tutte le altre autorità sportive, ha costantemente interloquito e ha presentato le proprie ragioni sempre a quest'organo. Rapporto con la Federazione e con il Procuratore di interlocuzione costante. Possiamo rispettare le autorità come fatto e dialogare con loro come stiamo facendo. Valuteremo queste iniziative, se si faranno e se si faranno prendere. Il processo penale è tornato alla fase antecedente dei rinvii a giudizio e pende innanzi al tribunale di Roma, restiamo in attesa di sapere quali saranno le decisioni dei procuratori". 

FAGIOLI E POGBA - "Siamo dispiaciuti, ovviamente, molto dispiaciuti come consiglio e singoli, e come società intera. Tutti i dipendenti Juve per quanto successo ai nostri calciatori Pogba e Fagioli. Su Fagioli confermiamo quanto comunicato negli ultimi tempi: lo supportiamo nel percorso terapeutico e formativo, dandogli tutto il supporto. Il rinnovo va in questa direzione esattamente. Su Pogba rimaniamo in attesa, sapete che c'è questo processo che dovrebbe partire per doping, siamo in attesa perché non abbiamo particolari novità, restiamo in attesa degli sviluppi del procedimento".

DELISTING - "Non rientra tra le operazioni che le società può fare. Non risulta che la proprietà abbia preso questa decisione. Non abbiamo notizie di delisting in corso. Se dovessero essere immaginate, ci sono delle norme e verranno comunicate". 

RAPPORTI CON LA STAMPA - "Grazie per il commento sulla remunerazione. La domanda riguardava i rapporti con la stampa. Esiste la libertà di stampa, è difficile da credere, ma i giornali, Repubblica e Stampa, sono realmente liberi e indipendenti dalla nostra situazione. Ho risposto io per non mettere in imbarazzo l'AD, che sarebbe stato in conflitto d'interessi. Noi ne abbiamo prove tutti i giorni, quando c'è da attaccare la Juventus quei giornali sono in prima fila. E' la prova provata dell'esistenza di questa libertà".

AUMENTO DI CAPITALE - "Duecento milioni è stata la cifra stimata dal Consiglio per il sostentamento della società". 

RINUNCIA AL RICORSO - "Abbiamo rinunciato a un ricorso risarcitorio che pendeva. Aveva, come dice la parola, l'obiettivo di chiedere un risarcimento. Sempre il Consiglio di Stato ha escluso, con una setnenza dell'agosto del '23, il presupposto del risarcimento. Non c'era illegittimità dell'azione della procura federale. Essendo caduto il presupposto per cui era stato fatto il ricorso per il danno, se non c'è stato comportamento illegittimo non c'è stato neanche il danno. Ed è stato ritirato. L'altro è stato discusso e respinto".