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«La Juventus tornerà a essere la Juventus». Il messaggio è chiaro e arriva dal presidente Gianluca Ferrero, che l'ha trasmesso così (in sintesi) ai parlamentari juventini, che ieri si sono riuniti in Senato per incontrare la dirigenza. Con lui presenti anche il dt Cristiano Giuntoli e il chief football officer Francesco Calvo, che hanno risposto alle domande per oltre un’ora e mezza. Come si legge su Tuttosport, il presidente ha illustrato la nuova politica della Juventus: "una realpolitik, necessaria in un sistema che non lascia molto spazio alla difesa e per non correre il rischio di trascinare troppo oltre situazioni che avrebbero influito sul rendimento in campo. Insomma, a nessuno è piaciuto patteggiare, ma andare allo scontro poteva costare molto di più. Adesso, però, la Juventus vuole riposizionarsi all’interno delle istituzioni per tornare a pesare e ragionare da dentro sulle riforme. E nel Cda di venerdì si parlerà anche di aumento di capitale: con il bilancio in perdita per circa 115 milioni, la metà rispetto ai 239 milioni di rosso dello scorso anno, ma senza i soldi delle Coppe europee la proprietà sta valutando se immettere denaro fresco". 
 
GIUNTOLI - Anche Giuntoli ha parlato, ma trattando il profilo tecnico, a partire dal mercato di gennaio, per cui la Juventus «tiene gli occhi aperti», guardando comunque alla sostenibilità. Un mix di colpi e di giovani prodotti in casa. E ha parlato anche dell'allenatore: Allegri resta sempre al centro delle critiche, ma è difeso in modo totale dal club che continua ad avere fiducia in lui e nel suo tentativo di cambiare mentalità. Perché? perché la direzione nella quale sta andando Allegri è quella di una Juventus più aggressiva e propositiva. Insomma, una Juve in costruzione ma con un obiettivo chiaro: vincere o competere per vincere con continuità.