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Dal punto di vista psicologico, Locatelli ha subito due mazzate importanti in queste ultime due settimane. Prima il non vedersi tra i preconvocati di Spalletti, e anzi vederci Fagioli in una sorta di remake in salsa calcistica della parabola del figlio prodigo, poi la performance dello stesso Fagioli contro il Monza, celebrata giustamente dai tifosi bianconeri e salutata quasi come il giorno della liberazione. Povero Manuel, quanto è forte Fagioli! Ma l’esaltazione va dosata, e così le critiche ingenerose. Infatti se Fagioli si appresta effettivamente a raggiungere la piena maturazione nel prossimo futuro, ed è pronto a elargire belle giocate al pubblico dell’Allianz, bisogna anche sottolineare come Locatelli sia stata la principale vittima dell’allegrismo, il giocatore che più ha dovuto adattarsi non tanto nel ruolo quanto nello stile di gioco ai dictat del Conte Max, arrivando come arrivava dal calcio di De Zerbi.

Nondimeno la scelta incredibile di Spalletti mi ha sorpreso. Ma fino a un certo punto però. E un punto che non coincide esattamente con Juve-Monza, anche se Juve-Monza ha contribuito a chiarire la situazione presente. Fagioli è più libero e fresco di Locatelli in questo preciso momento. Ha in corpo più energie positive, in testa meno confusione, nei passaggi più lucidità. Il suo calcio non è stato intorbidato a sufficienza. Ha persino colto l’occasione, con l’uscita di scena di Allegri, di dichiararsi apertamente “regista”, lanciando di fatto una sfida a Manuel. Ora che può…