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"La verità è che in questa vicenda siamo tutti vittime, verrà il momento di raccontare", il messaggio della madre di Nicolò Fagioli, Laura, al quotidiano La Repubblica. È stata lei a capire che c'era un problema e a bloccare i conti del figlio. È stata lei, un anno fa, ad accompagnarlo in quel percorso di aiuto fatto di ascolto e supporto psicologico presso un'associazione che segue i ludopatici. È stata lei a capire che Nicolò sarebbe potuto uscire dall'incubo del gioco, dei debiti, delle minacce. Il centrocampista della Juve, dopo la squalifica di sette mesi e un periodo molto complicato, adesso farà affidamento sulla famiglia e le persone più care.

L'avvocata Sara De Micco, vicepresidente dell'associazione And (Azzardo e nuove dipendenze) commenta: "A una madre così bisogna solo dire brava. In oltre vent'anni di esperienza nella cura delle ludopatie abbiamo imparato che solo i famigliari hanno un ruolo veramente salvifico per i giocatori patologici". Lorenzo Pancini, uno degli allenatori di Nicolò ai tempi dei Pulcini del Piacenza, aggiunge: "Chi butta la croce addosso alle famiglie non conosce la vita di un giovane avviato al professionismo. Molto presto i ragazzi cominciano a stare fra hotel e convitti. La madre di Nicolò è sempre stata presente. Anche quando lui era già grande, li vedevo insieme al campo da tennis. E insieme sapranno rialzarsi".