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Nicolò Fagioli è tornato a parlare della stagione appena vissuta con la maglia della Cremonese e delle sue speranze per il prossimo futuro, in una lunga intervista concessa a La Repubblica.

VINCERE CON I GIOVANI - "Ma certo. Siamo orgogliosi di averlo fatto con la squadra più giovane del campionato, per me è una soddisfazione speciale. Sono diverso rispetto a quando sono arrivato, è stata un’esperienza che mi ha fatto crescere, ma non posso sapere se in A avrei già potuto starci perché non c’è la controprova. Vedrò di dimostrarlo nella stagione che viene".

RUOLO - "Ho fatto il regista, il rifinitore e la mezzala: è la posizione ideale, come quella del mio modello Modric. Vorrei stare in campo come lui".

GIOVANI ALL'ESTERO - "Haaland è un 2000, è ancora molto giovane ma non sembra. Dipende da quello che fai, da quello che sei, non esiste un criterio assoluto per stabilire quale sia l’età giusta per affermarsi". 

TONALI - "Tonali è una motivazione. Lui ha sempre avuto tanto spazio e poca pressione, lo hanno aiutato quando ha avuto delle difficoltà, lo hanno aspettato e i risultati si sono visti, anche dalla tranquillità con cui sta in campo".

JUVE UNDER 23 - "Per me è stata fondamentale. In Primavera siamo troppo piccoli, fisicamente non si regge il confronto con quelli della prima squadra: o sei un fenomeno o il salto è veramente difficile. L’U23 ti mette in competizione con gente adulta, ti fa abituare al calcio vero".

PRIMA SQUADRA - "Al futuro non voglio ancora pensare, vengo da 9 mesi lunghi e bellissimi. Mi sono fatto due settimane di riposo e adesso penso all’Under 21, poi vedremo. Alla Cremonese resterei volentieri".

BASTA PRESTITI? - "So che ne stanno parlando. Io percepisco che alla Juve c’è stima nei miei confronti. La frase di Allegri (“Vedere Fagioli giocare è un piacere”, ndr.)? L’ho imparata a memoria e col tempo mi è quasi venuta a nausea, anche perché poi la gente pensa subito che tu voglia fare il fenomeno e ti mette pressione. No, queste cose non me le aveva dette di persona, però avevo capito che le pensava". Credo abbia ragione, penso che la mia qualità principale sia quella di capire il gioco e di dare i tempi. So che è una dote innata, è difficile sia insegnarla sia impararla".
 
DIFETTI - "Devo imparare a stare sul pezzo per 90’ e a non uscire dalla partita".

ALLA JUVE - "Io volevo giocare, mi interessava giocare. Avevo fatto la preparazione estiva con la prima squadra ma sapevo che sarebbe arrivato Locatelli, oltretutto da campione d’Europa: avrei avuto poco spazio, se fossi rimasto".

AMBIZIONI - "Vorrei vincere la Coppa del Mondo nel 2026. Se piano piano ci mettiamo tutti a lavorare per il bene del calcio italiano, ce la possiamo fare. In fondo, chi pensava che nel 2006 avremmo vinto noi?".