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Tra le tante critiche che sono state fatte a Massimiliano Allegri in questi giorni, c'è anche quella di essersi "dimenticato" di Nicolò Fagioli. Il classe 2001 ha giocato solamente 24 minuti nelle ultime tre partite tra Sporting Lisbona, Napoli e Inter, non entrando in campo neanche un secondo in due delle tre gare. Sicuramente strano per chi era ormai un titolare fisso del centrocampo bianconero. Non sorprendente però se pensiamo a come da sempre Allegri gestisce i giovani. 

LA GESTIONE DI ALLEGRI - La scelta del tecnico infatti non è casuale ed è strettamente collegata a quanto successo contro il Sassuolo dopo l'errore che è costato il gol e il pianto in panchina. Nessuna punizione né bocciatura come molti pensano, è così che Allegri gestisce i giovani. Secondo l'allenatore, era questo il momento giusto per far recuperare al giocatore le energie psicofisiche e toglierli un po' di pressione. Pressione non dell'ambiente e neanche dei tifosi ma di Fagioli stesso, che pretende tanto. 

L'ESEMPIO DI MIRETTI - Non andando troppo lontano, a testimonianza di ciò c'è quanto accaduto con Miretti a inizio stagione. Titolare fino alla gara con il Benfica, dove causò il rigore dell'1-1. Anche in quel caso, Allegri, per le stesse ragioni, scelse di farlo partire dalla panchina per le successive 6 partite tra campionato e Champions League. Adesso il classe 2003 è di nuovo protagonista in campo (titolare nelle ultime tre partite). Questione di gestione, che si può condividere o meno, ma non una bocciatura. Non lo era per Miretti prima, non lo è per Fagioli adesso.