CAMPIONI PRESI - "Siamo arrivati in un club con problemi economici, ma la squadra aveva già una base importante. Sono arrivati subito Gullit e Van Basten, l'anno dopo Rijkaard. Avevamo una grande difesa. Abbiamo comprato tanti campioni, a partire da Van Basten. A me è rimasto nel cuore anche Kakà che è anche ritorno al Milan. Shevchenko è stato immenso, così come Ronaldinho, Weah, Boban, Savicevic. Sono davvero tanti".
IBRAHIMOVIC - "Ibrahimovic? Lo abbiamo cercato ai tempi dell'Ajax, ma segnava poco. Poi con Capello e Galbiati è migliorato tantissimo a calciare in porta. Era già fatta nel 2006, avevamo un accordo con lui, ma poi anche il Milan venne immischiato in Calciopoli e quindi saltò tutto. Quando l'ho ceduto al PSG, nel 2012, non mi ha parlato per diverso tempo: gli avevo promesso che non lo avremmo venduto, ma per motivi di bilancio siamo stati costretti a cedere lui e Thiago Silva".
ALLENATORI - "Quando penso a Capello, la prima cosa che mi viene in mente tutta la sua vita nel calcio: è arrivato al Milan per guidare la Primavera, ha fatto l'assistente di Liedholm, ha fatto il manager e poi Berlusconi decide di dargli la panchina della prima squadra. Abbiamo avuto tanti grande tecnici al Milan, ma in tre hanno fatto la storia del club: Sacchi, Capello e Ancelotti. Fabio resterà per sempre nel cuore dei milanisti".
RETROSCENA SHEVA - "Sheva non è stato venduto dal Milan, è lui che ha voluto andare a Londra: è stata una sua decisione, non mia né del presidente Berlusconi. Abbiamo provato fino all'ultimo a convincerlo a restare, ma niente da fare".
SARRI E PEP - Galliani svela altri due retroscena di mercato, legati alla panchina: "Maurizio Sarri è stato a un passo dal Milan. Pep Guardiola? Non è mai stato vicinissimo: l' ho chiamato qualche volta nel suo anno sabbatico, ci abbiamo provato, ma non è mai stato vicino".