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Gli occhi della Juve sull’Italia Under 21: gli Azzurrini di Di Biagio terminano la propria campagna polacca e tornano a casa dopo il 3-1 subito contro la Spagna. E’ terminato così un Europeo ricco di aspettative, promesse, buone prestazioni e qualche scivolone: sicuramente una competizione che ha riservato ben più di un indizio per i club di Serie A. In primis i bianconeri, che dalle quattro partite disputate dall’Italia hanno potuto prendere appunti importanti sui talenti di casa e sugli obiettivi di mercato. Vediamo come se la sono cavata.

RUGANI - Forse ci si aspettava di più dal numero 24 della Juve, a cui Di Biagio aveva affidato le chiavi della difesa azzurra dopo una stagione difficile a Torino (conclusa prematuramente con l’infortunio al perone). Daniele ha neutralizzato senza problemi il mediocre attacco della Danimarca, salvo poi capitolare nel 3-1 subito dalla Repubblica Ceca, quasi una profezia di quanto sarebbe accaduto con la Spagna. Con Schick - che al Tychy Stadium gli ha fatto letteralmente girare la testa - si potrà allenare a Vinovo a partire da luglio, ma per guadagnarsi il posto da titolare nella retroguardia bianconera serve di più.

CALDARA - Sarà bianconero soltanto a partire dal 2018, ma non serve essere sciamani per affermare che il futuro è già suo. Anche nei momenti peggiori dell’Europeo, il centrale dell’Atalanta ha dimostrato un sangue freddo quasi innaturale per la sua età.Persino quando le cavallette spagnole sembravano spuntare da ogni pertugio, Caldara era sempre lì, in piedi e pronto a spazzare via ogni pericolo. Difensore dalla rara eleganza e praticità: se qualcuno avesse nutrito ancora dei dubbi, adesso è certamente tutto più chiaro. Sì, è da Juve.

CERRI - Pochissimo si può dire del centravanti ex Pescara, capace di disputare 26 minuti totali in questo Europeo e di guadagnare ben due cartellini gialli. Per il classe ’96 si profila adesso un’altra esperienza in prestito, con SPAL e Cagliari (squadre che già lo hanno potuto apprezzare in passato) concretamente interessate a lui.

BERNARDESCHI - Era lui l’osservato speciale della dirigenza bianconera in Polonia. Il talento di Carrara non ha tradito le aspettative, confermando la bontà della scelta della Juve, che da tempo lo ha eletto a obiettivo primario per la trequarti. Lasciatosi alle spalle una stagione ricca di alti e bassi con la Fiorentina, Bernardeschi ha preso per mano la sua Nazionale, conducendola a un passo dal sogno. Prima prestazione con la Danimarca leggermente sottotono, poi il numero 10 viola si è acceso, regalando con Germania e Spagna due squilli di fondamentale importanza. La crescita non può e non deve fermarsi qui, ma la Juve è ormai convinta - ragionevolmente - di metterlo al centro del progetto.

DONNARUMMA - Chiusura sul portiere classe ’99, mai uscito seriamente dai radar della Juve, a maggior ragione dopo la scelta di non rinnovare il proprio contratto con il Milan. Dai dollari finti lanciati a Cracovia fino ai gol evitabili contro Repubblica Ceca e Spagna, l’Europeo di Gigio si è rivelato un vero e proprio incubo. Certo, a volte tendiamo a dimenticare che abbia solo 18 anni e che una tale pressione mediatica rischierebbe di mettere k.o. persino un veterano. Che il tentativo di convincimento da parte del club rossonero vada in porto o meno, questo torneo rappresenterà uno spartiacque importante per la carriera di Donnarumma. Chi sia davvero il baby-fenomeno tra i pali italiani, lo scopriremo nei prossimi mesi.

@mcarapex