5

L'ora X si avvicina. Martedì, quattro giorni dopo la finale di Europa League persa contro il Siviglia, il futuro di Antonio Conte sulla panchina dell'Inter scaturirà dall'incontro tra l'allenatore salentino e la dirigenza nerazzurra, presidente Zhang in testa. Una situazione a cui si è arrivati dopo gli sfoghi del tecnico, e che girerà soprattutto attorno alle garanzie di investimenti massicci che Conte vorrebbe ma che il club di Suning sembra non poter soddisfare al 100%. E una situazione che ci riporta con la memoria al 2014, l'anno dell'addio alla Juventus...

LA STORIA SI RIPETE - Ormai abbiamo capito che Conte è un amante dei déja-vu: quasi in ogni società per cui ha lavorato, ha lasciato la baracca dopo aver preparato il terreno con isterismi e lamentele. Ma qui ci sono un paio di ulteriori coincidenze che ci avvicinano a quella primavera-estate di 6 anni fa. Innanzitutto, l'andamento europeo: in quella stagione la sua Juve era uscita ai gironi di Champions League (indimenticabile il pantano di Istanbul, ma anche il pari iniziale di Copenhagen) e poi aveva bucato l'Europa League, fallendo l'ingresso nella finale dello Juventus Stadium perdendo in semifinale col Benfica. Qui all'Inter si è avvicinato di più al bersaglio grosso ma, come lui stesso ci insegna, ha finito per essere "il primo dei perdenti". 

I PERSONAGGI  E L'UNICA ECCEZIONE - L'altra coincidenza riguarda i nomi intorno a lui. All'Inter come alla Juventus, uno dei principali dirigenti di riferimento è Beppe Marotta. E poi c'è l'ombra del successore: sulla panchina bianconera gli succedette Massimiliano Allegri, che oggi ritroviamo come principale indiziato a prendere il suo posto in nerazzurro! Attenzione, però: così come ci sono diverse coincidenze tra il Conte juventino del 2014 e quello interista del 2020, c'è anche una macroscopica differenza. Sei anni fa era appena arrivato uno scudetto con record assoluto di 102 punti (per inseguire il quale, peraltro, si arrivò spompati in Europa League col Benfica...) mentre quest'anno l'Inter è rimasta dietro alla scricchiolante Juve di Sarri.

FINALE DIFFERENTE? - Certo, la parola "fine" all'esperienza di Conte in nerazzurro non è ancora stata scritta: c'è sempre tempo per trovare un'intesa con Zhang, Marotta  co. e rimanere all'Inter. Sarà interessante osservare e vedere se la solita storia si ripeterà o stavolta l'allenatore leccese riuscirà a cambiare il corso della storia ed evitare l'ennesimo abbandono...