OLTRE I TROFEI - Oltre ai video delle giocate, oltre ai trofei della carriera di Scirea (tra cui la Coppa del Mondo dell'82') che bastano per descrivere il calciatore, ci sono cimeli della vita dentro e fuori dal campo che servono per capire l'uomo. Colpisce una lettera scritta da Gaetano alla moglie il 28 luglio del 1987, durante uno dei tanti ritiri con la maglia della Juve. "Il mercoledì della mia partenza è stato un po' triste perché ho lasciato te e Riccardo ma penso che tu abbia capito (da persona intelligente come sei) il tutto, visto che questa professione non la faccio da ieri. Allo stadio, il 22 quando sono arrivato, mi hanno festeggiato tutti facendomi i complimenti per la mentalità e sinceramente penso di essere in questo momento l'uomo più felice della terra perché mi sento realizzato". Viene la pelle d'oca, a leggere quelle parole, perché da sole fanno capire l'umiltà e la semplicità della persona anche a chi, come chi scrive, il 3 settembre di 30 anni fa non aveva nemmeno un anno.
LA SCARPA - C'è poi una scarpa che Scirea ha usato per tutti i Mondiali di Spagna '82. Ha un buco in cima perché erano le stesse scarpe che Gaetano aveva utilizzato nella stagione '81-82 con la Juventus. Alla fine della stagione, con il Mondiale alle porte, non volle utilizzare scarpe nuove, più rigide, perché sentiva che lo avrebbero limitato nei movimenti e nelle giocate. Con quelle scarpe giocò anche la finale di Madrid con cui smarcò Tardelli per il secondo gol alla Germania. Pezzi di storia del calcio, pezzi di vita di Scirea e di ogni persona che ha avuto la fortuna di conoscerlo e di vederlo giocare, con lo stile che tutti ricordano da 30 anni.
@lorebetto
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