DIFFERENZE - "A Torino c’è meno pressione, i campioni danno il meglio anche per questo motivo. A Madrid, invece, si pretende il 300%, la società e i tifosi non perdonano il minimo errore. Anche a uno come Ronaldo, addirittura fischiato in passato. Come spiegherei la rottura con le merengues? Non saprei. Talvolta Cristiano si è sentito solo, poco tutelato. Si sarebbe aspettato ben altro trattamento da parte della società, maggior riconoscenza dopo tutto quello che ha fatto e vinto. Giusto scegliere Torino, sarà una grande sfida in un top club europeo che comunque ha sempre mantenuto la propria identità. Arriverà in una struttura ben definita per essere la classica ciliegina sulla torta e fare la differenza dove altri in passato hanno fallito. Può essere veramente il fattore-Champions".
JUVE O ROMA - "Dove meglio? Con entrambe. In giallorosso feci il grande salto di qualità, a Torino arrivai al 100%. In quel momento ero un giocatore completo, non mi mancava nulla".