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Il suo account Instagram collegato alla sua catena di palestre ha già superato i 400mila seguaci. Tutto ciò che Ronaldo tocca, diventa oro. Cristiano è rientrato a Torino lunedì scorso, insieme a tutta la famiglia. A Madeira, dove ha trascorso la quarantena, si è allenato giorno dopo giorno, senza soluzione di continuità. Secondo quanto riferito dalla Gazzetta dello Sport CR7 negli ultimi giorni ha incrementato la mole di lavoro, per arrivare in perfette condizioni alla ripresa degli allenamenti collettivi. Cristiano è una macchina perfetta, il suo fisico può reggere, nonostante l’età, uno stop forzato di due mesi prima di tornare in campo.

UN ROBOT - Joao Aroso è stato il fitness coach di Ronaldo sia allo Sporting che in nazionale, e dice alla Gazzetta: “Per nessuno è facile giocare ogni tre giorni, ma sarà meno difficile per chi ha determinate caratteristiche aerobiche, sarà ancora meno difficile per Cristiano che è una storia a sé: ricordo i dati in Nazionale, era quello che giocava di più e che aveva meno infortuni... Un robot come lui può fare tutto perché conosce il suo corpo, lo ascolta, lo accende e lo spegne. Già adesso che si avvicina la ripresa dell’allenamento collettivo inizierà da solo a provare con più frequenza i movimenti di gioco. La sua età biologica non è di 35 anni ma molto meno: senza lesioni, può arrivare ai 40 senza perdere forza. E’ tutto nella sua testa più che nel suo fisico: fin quando c’è un record da inseguire o fin quando prosegue la lotta con Messi, la macchina non si ferma”.

COME UN CARTONE ANIMATO - Aroso descrive la crescita fisica di CR7: “Quando allo Sporting facevamo lavoro di coordinazione sembrava un cartone animato: era tanto veloce da non crederci. E poi dopo i doppi turni di allenamento, i compagni lo vedevano fare la corda e corsa nel corridoio della loro abitazione... Tutti conoscono la celebre amichevole col Manchester, quella in cui fu “scelto” da Ferguson: ricordo che i compagni della sua età stavano ad ammirare Van Nistelrooy e Scholes, lui guardava dritto davanti a sé senza spostare lo sguardo: quella ferocia è la stessa di sempre”.

CAMBIAMENTO FISIOLOGICO - Aroso parla poi del cambiamento fisico del Ronaldo giovane rispetto ad oggi: “Ha sempre lavorato in palestra e all’inizio puntava a scatenarsi su lunghi spazi, ma forse allora non era un “atleta scientifico” come ora. Il giocatore più “esplosivo” è diventato giustamente più “conservativo”, ma non c’è alternativa tra il primo Ronaldo e questo: sono complementari”.

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