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E' finita tra mille polemiche quella che sarebbe dovuta essere la partita dell'anno e forse, la Juve non aveva mai espresso al meglio questo concetto nell'arco dell'intera stagione. I bianconeri hanno infatti disputato una delle migliori prestazioni di questo campionato, mettendo in seria difficoltà un Inter che è stata totalmente in balia dell'avversario e assediata in ogni fase di gioco. Ma i nerazzurri hanno saputo soffrire e colpire, vincendo una partita che nell'era 'Allegriana' sa molto di 'Corto Muso'. A perdere però non è stata la Juve, bensì l'intera squadra arbitrale, totalmente incapace di gestire un livello di agonismo così elevato e commettendo una serie di errori madornali che hanno condizionato il match in tutto e per tutto. Le responsabilità maggiori ricadono sul fischietto Irrati, a dir poco disastroso (per restare in buona fede), oltre che sul VAR Mazzoleni, praticamente nullo o del tutto assente in postazione. 

11 VS 12 - 'E' difficile vincere in 11 contro 12'. Si presenta così Adrien Rabiot nel post partita della sfida contro i nemici di sempre, per la gioia e l'orgoglio di tutti i tifosi juventini. Ammettiamolo, è inutile e da perdenti attaccarsi ad alibi o ad episodi arbitrali a sfavore, ma va anche considerato che al minimo dubbio o presunto favoritismo nei confronti di Madama, all'indomani dello stesso se ne aprirebbe un dibattito parlamentare, da finire anche in prima serata nei maggiori programmi televisivi italiani, o addirittura nelle aule di inchiesta. Ecco perchè è bene evidenziare e sottolineare il modo in cui la squadra di Simone Inzaghi ha portato a casa i 3 punti. 

MANCA IL SECONDO GIALLO... A PJANIC - Partendo con ordine, l'Inter non sarebbe neanche dovuta arrivare al quarto d'ora del primo tempo in 11 contro 11, o forse, per dirla alla Rabiot avrebbe dovuto pareggiare il numero degli uomini in campo intorno al decimo minuto, quando Lautaro (già ammonito) entra in maniera nettamente scomposta sulla caviglia di Giorgio Chiellini, non sanzionata però dal direttore di gara con il secondo giallo e conseguente rosso. Non si potrebbe parlare di errore invece in occasione del rigore concesso ai nerazzurri. Difficile pensare 'solo' ad un semplice errore. Comunicazione tardiva tra la sala VAR e Irrati, si pensa esclusivamente ad un fallo di Chalanoglu su De Ligt e invece altro colpo di scena, perchè si opterà per la ripetizione della massima punizione a causa dell'ingresso in aria dello stesso De Ligt nel momento in cui il turco stava concludendo in porta. Parliamoci chiaro, la regola c'è e sarebbe giusta applicarla. Sarebbe, appunto, dato che un avvenimento del genere ricade più o meno ogni volta che viene eletto un nuovo Papa. Ma non abbiamo ancora raggiunto il limite che, arriverà in finale di gara. Il neo entrato Zakaria anticipa nettamente Bastoni, il quale gli frana addosso all'interno dell'area di rigore. Irrati vede e concede però una punizione dal limite dell'area, giustificato dal fatto che l'azione è talmente veloce e la posizione delle gambe troppo a ridosso della linea. Ma fortunatamente nel 2022 abbiamo il VAR, o meglio, questo è quello che pensiamo tutti, perchè neanche in questo contesto viene richiamato l'arbitro al monitor e questa volta per una motivazione ai limiti dell'incredibile. 'Non ci sarebbe infatti il filmato prodotto dal VAR e di conseguenza non si può giudicare se il contatto sia avvenuto dentro o fuori dall'area'. Ci sarebbero milioni di commenti a riguardo ma ci limitiamo a 'pensarli', intanto, a distanza di anni ci chiediamo se il secondo cartellino giallo a Pjanic sia stato assegnato e soprattutto, se ci saranno nuove puntate in programma prossimamente in prima serata per non mancare all'appuntamento.