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Quattro attaccanti, di cui due titolarissimi sulla carta. Nei fatti, però, oggi le gerarchie di reparto della Juve sono più sfumate, e Allegri gongola nel costatarlo, perché ciò gli permette di esibirsi nella sua qualità migliore: scegliere gli interpreti a seconda della circostanza. Ma se Kean stesse spiccando il volo? Se fosse lui il talento pronto a deflagrare prima degli altri due? Ho tolto Milik dal discorso perché il polacco è il giocatore più definito dei quattro, quello che ha meno margini ma anche più garanzie da offrire al suo allenatore. Da Milik ci si aspetta sempre un certo rendimento, mentre da Vlahovic, Chiesa e Kean non si può mai sapere. Ebbene, Kean sembra essersi stufato di questa situazione. Basta limbo. Basta anonimato. Nelle ultime partite è stato decisivo, e contro il Verona è sembrato addirittura incontenibile. Una furia che si sta conquistando spazio a colpi di personalità: “perché cambi me?”, avrebbe detto ad Allegri al momento del cambio, con chiara allusione alla prestazione sottotono del centravanti serbo.