LA RESA DEI CONTI – Assente non giustificato per 65 minuti contro il Milan, eccezion fatta per il lampo che è valso l'1-1, poi Dybala ha lasciato il campo più arrabbiato che sconsolato. E non è di certo la prima volta che accade. Le decisioni di Max Allegri non sono sempre andate giù all'argentino, sia in termini di ruolo che di spazio. Dybala vorrebbe essere quello per cui sacrificarsi, non quello che debba sacrificarsi. Dybala vorrebbe giocare sempre, specialmente nelle notti che contano per davvero. Dybala vorrebbe essere al centro del progetto e non uno dei tanti. Vien da sé che molto dipenderà dal nome dell'allenatore che guiderà la Juve la prossima stagione: il futuro di Allegri lo decide Allegri, a bocce ferme dirà se continuare insieme o interrompere un ciclo tanto vincente. Con Allegri in panchina, allora Dybala potrebbe chiedere per la prima volta senza mezze misure la cessione. D'altro canto la posizione della Juve non cambia: su Dybala è stato investito troppo sotto ogni punto di vista per lasciarlo partire facilmente, servirà un'offerta a tre cifre per convincere il club bianconero a cederlo, offerta che fin qui non è mai arrivata e la stagione con più ombre che luci non aiuta in tal senso. Nelle prossime settimane, dopo la doppia sfida con l'Ajax o l'eventuale semifinale, è previsto l'incontro decisivo tra la dirigenza e l'entourage dell'argentino. La resa dei conti si avvicina, il caso resta aperto. E la gestione di Dybala in Champions potrà davvero fare la differenza.
E' la Juve di Ronaldo, ma Dybala è un caso aperto: si avvicina la resa dei conti
La Juve vola. Lo spazio lasciato libero dalla Coppa Italia in bacheca è stato colmato dalla Supercoppa: briciole in ogni caso pensando alle ambizioni bianconere. La Juve vola verso l'ottavo scudetto consecutivo, manca un punto e dalla partita con la Spal saranno solo match point. La Juve, soprattutto, vola verso quella Champions che mai come in questa stagione può e deve smettere di essere tabù. Mercoledì il primo atto della sfida con l'Ajax, ad Amsterdam. Ci sarà Cristiano Ronaldo, se dal primo minuto o a partita in corso lo si scoprirà a breve. D'altronde questa è la sua Juve, questo è comunque il suo scudetto, ed è qui per fare in modo che questa possa essere la sua Champions. Tutto come previsto dunque. Anzi, non proprio tutto. Perché nel fare posto a CR7 si era già sacrificato Gonzalo Higuain. Ma poi strada facendo il vero sacrificato è stato comunque Paulo Dybala. Che resta un caso aperto, apertissimo. Tra fastidi e malumori, tra richieste di un ruolo centrale o magari di cambiare aria. La resa dei conti per il numero dieci bianconero si avvicina.
LA RESA DEI CONTI – Assente non giustificato per 65 minuti contro il Milan, eccezion fatta per il lampo che è valso l'1-1, poi Dybala ha lasciato il campo più arrabbiato che sconsolato. E non è di certo la prima volta che accade. Le decisioni di Max Allegri non sono sempre andate giù all'argentino, sia in termini di ruolo che di spazio. Dybala vorrebbe essere quello per cui sacrificarsi, non quello che debba sacrificarsi. Dybala vorrebbe giocare sempre, specialmente nelle notti che contano per davvero. Dybala vorrebbe essere al centro del progetto e non uno dei tanti. Vien da sé che molto dipenderà dal nome dell'allenatore che guiderà la Juve la prossima stagione: il futuro di Allegri lo decide Allegri, a bocce ferme dirà se continuare insieme o interrompere un ciclo tanto vincente. Con Allegri in panchina, allora Dybala potrebbe chiedere per la prima volta senza mezze misure la cessione. D'altro canto la posizione della Juve non cambia: su Dybala è stato investito troppo sotto ogni punto di vista per lasciarlo partire facilmente, servirà un'offerta a tre cifre per convincere il club bianconero a cederlo, offerta che fin qui non è mai arrivata e la stagione con più ombre che luci non aiuta in tal senso. Nelle prossime settimane, dopo la doppia sfida con l'Ajax o l'eventuale semifinale, è previsto l'incontro decisivo tra la dirigenza e l'entourage dell'argentino. La resa dei conti si avvicina, il caso resta aperto. E la gestione di Dybala in Champions potrà davvero fare la differenza.
LA RESA DEI CONTI – Assente non giustificato per 65 minuti contro il Milan, eccezion fatta per il lampo che è valso l'1-1, poi Dybala ha lasciato il campo più arrabbiato che sconsolato. E non è di certo la prima volta che accade. Le decisioni di Max Allegri non sono sempre andate giù all'argentino, sia in termini di ruolo che di spazio. Dybala vorrebbe essere quello per cui sacrificarsi, non quello che debba sacrificarsi. Dybala vorrebbe giocare sempre, specialmente nelle notti che contano per davvero. Dybala vorrebbe essere al centro del progetto e non uno dei tanti. Vien da sé che molto dipenderà dal nome dell'allenatore che guiderà la Juve la prossima stagione: il futuro di Allegri lo decide Allegri, a bocce ferme dirà se continuare insieme o interrompere un ciclo tanto vincente. Con Allegri in panchina, allora Dybala potrebbe chiedere per la prima volta senza mezze misure la cessione. D'altro canto la posizione della Juve non cambia: su Dybala è stato investito troppo sotto ogni punto di vista per lasciarlo partire facilmente, servirà un'offerta a tre cifre per convincere il club bianconero a cederlo, offerta che fin qui non è mai arrivata e la stagione con più ombre che luci non aiuta in tal senso. Nelle prossime settimane, dopo la doppia sfida con l'Ajax o l'eventuale semifinale, è previsto l'incontro decisivo tra la dirigenza e l'entourage dell'argentino. La resa dei conti si avvicina, il caso resta aperto. E la gestione di Dybala in Champions potrà davvero fare la differenza.