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In altri tempi, la partita tra Roma e Brighton, per un tifoso della Juventus, non sarebbe stato altro che un aperitivo calcistico serale prima di dedicarsi ad altro. Succede invece che, oggi, lo scontro tra De Rossi e De Zerbi diventi il terreno di battaglia tra chi vorrebbe l’esonero di Massimiliano Allegri e chi, invece, difende a spada tratta il tecnico livornese.
 
L’equazione è semplice: De Zerbi è l’allenatore diventato – anche suo malgrado -, emblema del giochismo da contrapporsi al risultatismo allegrista. Ha perso, clamorosamente, e questo è il primo terreno di scontro: qui sono gli AllegriIn a esultare e ironizzare contro il fronte opposto. Un interesse così spinto per i risultati dell’ex allenatore del Sassuolo sarebbe difficilmente spiegabile, se non in questo contesto che vede sempre al centro la figura di Massimiliano Allegri. E lo stesso vale dall’altra parte: De Rossi è il nuovo che avanza, ha trasformato la Roma rispetto a José Mourinho. In questo caso, sono gli AllegriOut a segnare un punto: visto? L’allenatore conta, cambiare può rivoluzionare una squadra, anche quando la rosa non viene considerata all’altezza.
 
Insomma, la verità è che del Brighton, della Roma, di De Zerbi e De Rossi in fondo interessa poco ai tifosi della Juventus. Il tema del dibattito resta Massimiliano Allegri e sarà così almeno fino alla fine della sua esperienza in bianconero. Si spera, solo fino alla fine della sua esperienza in bianconero. E non oltre.