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Una classifica umiliante e un bilancio in profondo rosso da paura. E’ questa, in sintesi, la situazione della Juventus all’inizio di un campionato che si prospetta tribolato come mai. E il prossimo turno vedrà i bianconeri impegnati contro il Milan che Paolo Maldini è riuscito a riportare a vertici antichi. Un ennesimo passo falso per Allegri e compagni sarebbe sanguinoso.

A memoria, è la seconda volta che la società si trova a dover navigare in acque così infide e limacciose. Era accaduto tanti anni fa, nel 1971 per la precisione, quando alla presidenza della Juventus c’era il parlamentare del Partito Liberale Vittore Catella il quale usava la squadra come veicolo elettorale con lo slogan “Per una Juve più bella vota Catella”. I risultati erano a dir poco mediocri tanto che Gianni Agnelli pensò bene di ribaltare il carro. Telefonò a Giampiero Boniperti e gli disse: “Adesso pensaci tu”.

Nei momenti di profonda crisi è indispensabile parlare poco e agire in profondità tenendo sempre ben presente che il male arriva dalla testa del problema e che il resto fa parte delle scontate conseguenze. Nel caso della Juventus è impossibile non accorgersi che il lento declino è andato di pari passo con quello della sua attuale dirigenza e che il presidente Andrea Agnelli sta pagando il prezzo per il suo “peccato originale” ovvero la sciagurata scelta di liberarsi di Marotta il quale rappresentava una garanzia per la gestione economica e sportiva della società. E quel poco di buono che ancora è arrivato in seguito era il frutto residuo di quel lavoro. Oggi pressapochismo e confusione regnano sovrani nella stanza dei bottoni del Palazzo e per effetto domino il contraccolpo incide sull’intero ambiente. Un intervento radicale è indispensabile a meno che la proprietà non abbia in mente la malsana idea di liberarsi della Juventus tradendo la Storia e mortificando la memoria dei padri  fondatori.

Tocca dunque a John Elkann prendere in mano la ramazza e fare piazza pulita prima che il male incancrenisca irreversibilmente. E’ vero che un personaggio come Boniperti oggi non esiste in circolazione, ma è altrettanto vero che ci sono uomini capaci e affidabili i quali, per le loro conoscenze sportive e per il saper destreggiarsi con acume anche nel mondo del management, rappresenterebbero la soluzione. Michel Platini, Marco Tardelli e Alessandro Del Piero sono le persone che il presidente della Exor farebbe bene a contattare come fece suo nonno con Boniperti. Tre bianconeri Doc che tra l’altro possono garantire ciò che oggi non c’è nell’attuale dirigenza. Il vero amore per la Juventus.