CHE JOYA - Gli applausi sono partiti subito, come quelli che un’oretta dopo gli sono stati nuovamente riservati da tutto lo stadio, quando Sarri ha deciso di sostituirlo per buttare nella mischia Gonzalo Higuain. Nel mezzo l’argentino ha fatto vedere di tutto. Oltre alle giocate, appunto, un gol che resterà negli occhi per bellezza e nella storia per la pesantezza perché grazie alla marcatura de La Joya la Juve ha messo in ghiaccio il primo posto nel girone con una partita d’anticipo. Meritava di diversi ancora un po', Dybala, assieme al suo connazionale Higuain ma Sarri al 76’ ha deciso di togliere lui invece di uno spento Cristiano Ronaldo.
NIENTE CAMBIO – Il portoghese è rimasto in campo per 90 minuti nonostante una prestazione di certo non brillante. Fisicamente non è ancora in palla e si vede. Lo Stadium ha cercato di aiutarlo urlandogli “Cristiano Cristiano” e un po' pure Sarri ha voluto aiutarlo evitando il terzo cambio consecutivo che avrebbe causato ancora tanto rumore. Il tecnico l’ha difeso anche al triplice fischio: “Fisicamente l’ho visto abbastanza bene, nel finale ha cercato di darci una mano in fase difensiva, significa che aveva ancora da spendere”. Da Ronaldo, però, ci si aspetta sempre qualcosa di più, di certo più di quello che ha fatto vedere con l’Atletico. C’è un’immagine che serve a spiegare la sua flessione: quel contropiede a campo aperto in cui è stato recuperato da due giocatori dell’Atletico. Una volta, forse anche solo un anno fa, CR7 sarebbe entrato in porta. Lui, al contrario di Dybala, non sembra divertirsi davvero e al contrario dell’argentino meritava di uscire per lasciare spazio a Higuain.