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Tra tutti i bianconeri reduci dalla disastrosa trasferta qatariota che è costata la Supercoppa, Paulo Dybala era quello chiamato alla risposta più forte. Una prova di forza quasi doverosa, un test da non fallire per niente al mondo: l'argentino, tornato titolare dopo due mesi, si è subito preso ciò che è suo. La responsabilità, soprattutto, di calciare un rigore più pesante di quanto formalmente apparisse, soprattutto dopo l'ultima, grande parata di Donnarumma dagli undici metri lo scorso 23 dicembre. 

FONDAMENTALE - Quella contro il Bologna non è stata la prestazione migliore della Joya in bianconero, ma ha perlomeno mostrato sprazzi di ciò che può e deve essere il futuro di un talento assoluto. Un futuro da protagonista in un club che vuole tornare protagonista, in Europa e nel mondo. Così, tra gli scivoloni e qualche dribbling di troppo, Dybala è riuscito a recapitare ad Allegri i messaggi che il tecnico desiderava. L'uomo che gli ha preferito sempre Mandzukic nelle ultime uscite del 2016 può così aver compreso che, anche in una serata meno illuminata del solito (e contro un avversario non formidabile), il talento del numero 21 serve eccome a questa Juve. Soprattutto a Gonzalo Higuain, che grazie all'appoggio del proprio connazionale può svolgere alla perfezione il compito per cui è stato acquistato: segnare, ovviamente. E se il rinnovo non è ancora ufficialmente arrivato, le dichiarazioni dell'ad bianconero Marotta continuano a indicare un solo destino: Dybala resterà alla Juve, nonostante l'interesse delle big del calcio spagnolo. Per accompagnarsi, mano nella mano, verso successi sempre più importanti. 

@mcarapex