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Paulo Dybala ha riassaporato il sapore del campo e ora non vuole più fermarsi. Come un vampiro affamato di quel prato verde che infortuni, problemi di salute e cartellini rossi ai compagni gli hanno tolto. Ma a Kiev si è rivisto in campo, subentrato a Kulusevski per una quarantina di minuti recupero compreso. E da lì vuole ripartire, con una maglia da titolare però. Dybala  ha una voglia matta di ritrovare l’Allianz Stadium e i suoi (pochi) tifosi dal primo minuto, scrive Tuttosport, specialmente visto la sua ultima volta in casa riporta al Lione, all’eliminazione inaspettata dalla Champions League e all'infortunio alla coscia. 

Quel problema è alle spalle, così come la discussione di Crotone con Fabio Paratici, perché Andrea Pirlo aveva deciso di non schierarlo, che avevano causato più di un mal di pancia, anche mostrato pubblicamente. Caso rientrato, umore risollevato dai primi minuti stagionali a Kiev, dove però non si è visto il vero Dybala, ma una copia in ritardo di condizione, con il solito talento che le gambe ancora non supportano in rapidità. Ecco perché lui sgobba e lavora duramente nella palestra della Juventus, perché domenica sera, quando a Torino si presenterà il Verona, vorrebbe essere titolare. Dietro questo desiderio due certezze: la sua voglia e le parole di Pirlo, che ne stima le qualità e di lui ha già detto "Dybala può giocare ovunque, quelli bravi trovano da soli la posizione in campo. Ma, certo, è un attaccante e più sta vicino alla porta meglio è".

Senza dubbio necessario, anche se pure Del Piero nei giorni scorsi ha evidenziato il lui ancora qualche problema: "Dybala? Secondo me non gioca per un discorso soprattutto di condizione". Proseguendo però: "Con questo sistema di gioco mi sembra difficile che Ronaldo e Morata possano giocare insieme, anche se per Cristiano giocare a ridosso dello spagnolo potrebbe voler dire anche avere spazi più aperti per ricevere la palla tra le linee e andare al tiro. Ma lì dietro ci sta più un giocatore come Dybala che è più capace a innescare lo stesso Morata, i tagli degli esterni o gli inserimenti dei centrocampisti. Se devi giocare con due punte, è ovvio che hai due grandi attaccanti alti, grossi e forti di testa". La concorrenza di Morata, le condizioni di Ronaldo da valutare e quei giovani che la Juve sta lanciando, queste le insidie per una maglia dal 1'.