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La vittoria ha il potere salvifico di far dormire anche gli insonni. Passata la sbornia di adrenalina, infatti, il contraccolpo arriva spontaneamente. Specialmente ancora se il successo arriva in rimonta, in una partita certamente dominata sotto il piano del gioco, ma per la quale si era iniziato a temere il peggio. La Juventus si affida a Dybala per scacciare i pensieri, anzi, il pensiero provocato da ​Miranchuk dopo appena trenta minuti. La doppietta della Joya, arrivata in due minuti, ma dopo più di settanta d'attesa, ha mascherato infatti parte dei difetti che, comunque, la Juventus ha messo in evidenza: difetti che creeranno qualche grattacapo per Sarri, che sicuramente non si farà affascinare dalla dolcezza di aver concluso col sorriso. 

DUELLI PERSI - Il dato statistico sottolinea una percentuale troppo bassa, per i due centrali di una delle difese, storicamente, più forti al mondo. Matthijs de Ligt chiude la sfida contro il Lokomotiv con il 66,7% di contrasti vinti, Leonardo Bonucci scende al 57,1%: percentuali basse, se si conta che, dalle parti di Bonucci specialmente, una volta su due - quasi - si passa. Per il giovane olandese, la gamba "corta" può essere dettata dalla stessa emozione che ha lui stesso descritto tempo addietro. Mai come in un contrasto, la certezza di vincerlo riduce al minimo la casualità del rimpallo. A De Ligt, manca ancora questa determinazione. Bonucci, invece, ha messo in evidenza qualche limite in marcatura, quando non riesce l'anticipo, figlio forse dell'assenza di Chiellini: come detto, la sicurezza fa la differenza. 

EQUILIBRI - Anche a Sarri è stato chiesto, nel post-partita, e la risposta del tecnico merita di essere ripresa: il gioco della Juve pendeva a "destra", con Cuadrado molto più coinvolto di Alex Sandro. Secondo Sarri, questo è dettato dalla posizione di Dybala, che da punta, ma ancor più da trequartista, si allarga sempre in quella porzione di campo. La Joya vuole il pallone sui piedi, quindi naturalmente spetta a lui impostare l'azione negli ultimi 30 metri, favorendo le sovrapposizioni di Cuadrado. Ronaldo però, si trova un po' emarginato, costretto a giocare solo in controtempo con la difesa. Non è Callejon, a cui si può chiedere di aspettare sul lato debole, e questo Sarri lo sa, ma ancora fatica ad equilibrare le due zone di campo. 

MEZZALI -. Matuidi e Khedira garantiscono tante cose, ma sicuramente poche nella metà campo offensiva. Specialmente, in un gioco ipertecnico come quello della Juventus dei vari Pjanic, Bentancur, Dybala e Ronaldo. Così, sacrificare due slot per altrettanti "portaborracce", influisce in partite come quella di stasera: difficili da sbloccare. L'innesto di Higuain ha permesso a Bentancur di affiancarsi a Pjanic, restituendo qualità al centrocampo e allo stesso tempo aggiunto un partner più affine a Ronaldo e Dybala. Come ha detto Sarri, è una soluzione alternativa per momenti di gara particolari, difficilmente replicabile sui novanta minuti. Ma, complice anche Rabiot, si è visto come un po' più di tecnica in mezzo non guasti.