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A tutto Paulo Dybala. La Joya a cuore aperto si racconta ad As, tra passato, presente e futuro: “Sono molto felice. Erano anni che non vivevo un precampionato dall’inizio. Sarà positivo per me”.

ROMA - “Perché mi trovo bene qui. Mi hanno trattato in un modo unico. Durante le vacanze ho continuato a parlare con Mou ed entrambi volevamo dare qualcosa in più. Siamo arrivati vicini a raggiungere un obiettivo importante e ci siamo lasciati con un sapore agrodolce. Mi sono sentito molto a mio agio sotto tutti i punti di vista. Inoltre, a fine stagione abbiamo una competizione molto importante con la Nazionale, fare bene qui mi aiuterà ad essere presente per vincere il trofeo che mi manca con l’Argentina”.

SERIE A - “L’anno scorso c’era grande competitività, e sarà lo stesso. È difficile scegliere la principale candidata allo scudetto, molte squadre si sono rafforzate. Il calcio italiano ha fatto molto bene in tutte le competizioni: l’Inter è stata molto vicina alla Champions League, quando tutti pensavano che il City le avrebbe fatto molti gol in finale. Purtroppo noi abbiamo perso ai rigori in Europa League e anche la Fiorentina è stata a un passo dal vincere la Conference. Speriamo che continui così, il calcio italiano se lo merita”.

MORATA - "Io lo chiamavo ogni volta (ride). Siamo molto amici, è quasi uno di famiglia, lo conosco da tanto tempo. Ovviamente non è un’opzione praticabile, ma mi sarebbe piaciuto tanto averlo qui a Roma con noi. Ci siamo conosciuti al primo anno di Juve, fin dall’inizio c’è stata una grande amicizia, che è cresciuta negli anni. Con la nascita di Bella, la sua ultima figlia, ci hanno fatto una sorpresa dicendo che la mia compagna ed io ne saremmo stati i padrini. È stato bellissimo, eravamo come impazziti e ogni volta che possiamo andiamo a trovarli, anche se ora vogliamo vedere più la bambina che i suoi genitori (ride)".

PAREDES - "Quando ho saputo che poteva venire l’ho chiamato ogni giorno, chiedendogli notizie e se potevo aiutarlo in qualche modo. Ero molto contento, so che la città e il club gli piacciono molto. La qualità che ha ci aiuterà".

PRESENTAZIONE E RIVALE - "Non ne sapevo nulla. Dopo la conferenza, il direttore Tiago mi ha detto che ci sarebbe stata una presentazione, ma io credevo si trattasse solo di una foto e qualche video. Non avrei mai immaginato tutto quello che è successo. Stavamo andando verso il centro, siamo passati davanti al Colosseo Quadrato e ho iniziato a vedere gente con le bandiere… È stato un momento davvero folle. A volte giochi davanti a 70.000 persone e sei tranquillo, lì ero nervoso. Tutta quella gente era lì per me, non avevo mai giocato per loro e venivo da una rivale. Una volta uscito, ho cercato di godermela e di vivere il momento. Ero reduce da un periodo difficile e mi diedero una grande gioia".

JUVE - "Non è stato facile ed è stato inatteso. Qualche mese prima avevo scoperto che non sarei stato preso in considerazione dal club, ma fino a pochi giorni precedenti la realtà era diversa. È stato un colpo durissimo, ero lì da tanto tempo ed era come se fosse casa mia. Conoscevo tutti, lo stadio, i tifosi, ero il vice capitano… La mia idea era di restare, ma il calcio è così, non sono stato il primo e non sarò l’ultimo. Sono e sarò sempre grato al club, che mi ha fatto crescere come persona e come calciatore. Sono stati sette anni molto belli".

RONALDO E MESSI - "Stando accanto a loro, si impara. Se sei intelligente, solo osservandoli ti rendi conto di molte cose su come lavorano, come si curano, su ogni dettaglio. Devi cercare di assorbire, poi è difficile fare quello che fanno loro, perché nessun altro ci è riuscito. Io sono un privilegiato: ho giocato e vinto con entrambi. on Cristiano ho vissuto tre stagioni in cui abbiamo vinto molto e avevamo una grande squadra. Con Leo ho condiviso lo spogliatoio per molti anni e gli ultimi sono stati incredibili. Dopo aver lottato così tanto se l’è meritato, e alla fine si è imposto come il migliore".