commenta
“Un leone in gabbia”. Così l’edizione odierna di Tuttosport descrive Paulo Dybala, fermo ai box dalla gara contro il Sassuolo per un a lesione di basso grado al legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro. Voglia di tornare comprensibile, il suo mancino è stato frenato più volte nell’arco di questa stagione da una ripetuta serie di infortuni o problemi fisici che hanno impedito alla Joya di entrare in piena condizione. Prestazioni a metà, fino alla notte di San Siro contro il Milan, dove la luce sembrava essersi riaccesa. Poi di nuovo il buio contro il Sassuolo, il ko al ginocchio e altri giorni a guardare i suoi compagni, dagli spalti da tifoso.

DURO LAVORO Il ginocchio migliora, Pirlo ha spiegato come senta ancora qualche fitta, dolori – si legge – passeggeri, che in settimana si sono fatti sentire di rado. Lui non si è mai perso d’animo, è consapevole dell’aiuto che può dare alla Juve e per questo non sta più nella pelle per dire la sua, sul campo, dove il suo piede ha sempre cantato e deliziato. L’argentino ha rispettato una rigorosa tabella di marcia che contempla non solo sedute in piscina, ma anche un programma ad hoc da svolgere nella palestra di casa. Qui, tra le proprie mura, sta costruendo il grande ritorno.

LE TAPPE DEL RIENTROL’obiettivo è quello di tornare a pieno regime per l’attesissima sfida di Champions League contro il Porto, il 17 febbraio. Nel frattempo, tanti big match cruciali per la stagione in cui racimolare preziosi minuti, e perché no alzare anche la voce. A partire da lunedì, quando svolgerà un provino per capire se riuscirà ad essere convocato per la semifinale di andata di Coppa Italia contro l’Inter, in programma martedì 2 febbraio. Altrimenti, nel mirino c’è Juve-Roma del 6 febbraio, poi la partita contro il Napoli del 13, dove Paulo vorrà ritagliarsi uno spazio significativo. Così, dopo quattro giorni, gambe e testa saranno collaudate per sbaragliare il Porto in campo europeo.